“L’Assemblea di redazione della Provincia Pavese ha approvato due giorni di sciopero a partire da oggi, martedì 23 giugno, per protestare contro la decisione comunicata dall’azienda di non sostituire due colleghe che escono dall’organico e di chiudere le due redazioni staccate di Vigevano e Voghera nonostante i conti del giornale siano ancora positivi”. È quanto si legge nella nota con la quale l’Assemblea di redazione del quotidiano lombardo dà notizia della decisione.
“Pur consapevoli della difficoltà in cui versa il settore
dell’editoria e della necessità di una nuova organizzazione del lavoro,
riteniamo inaccettabile – prosegue il comunicato stampa – la scelta
dell’azienda di smantellare del tutto una presenza storica del giornale su un
territorio vasto e variegato come la provincia di Pavia nelle sue articolazioni
Lomellina, Pavese e Oltrepo”.
“L’assemblea di redazione chiede quindi all’azienda – chiosano i giornalisti – di
tornare indietro su questa decisione e di aprire un confronto con il Comitato
di redazione su un progetto di rilancio del giornale che preveda ancora un reale
presidio sul territorio”.
Dunque domani e dopodomani (mercoledì 24 e giovedì 25 giugno) il giornale non
sarà in edicola, mentre dal pomeriggio di oggi, martedì 23 giugno, e per tutta
la giornata di domani il sito internet non sarà aggiornato.
La solidarietà della Fnsi, Lorusso: “La chiusura delle redazioni potrebbe tradursi in un danno”
“La Federazione nazionale della Stampa è al fianco dei colleghi della Provincia Pavese, in sciopero per la chiusura, a partire dal primo settembre, delle redazioni di Vigevano e Voghera, annunciata dal gruppo Finegil”. Lo afferma, in una nota, Raffaele Lorusso, segretario generale della Fnsi.
“La necessità di razionalizzare i costi in un contesto ancora fortemente caratterizzato da criticità di sistema – dice Lorusso – non può non tenere conto delle peculiarità di una testata a forte radicamento territoriale, come la Provincia Pavese. A questo proposito, l’annunciata decisione di chiudere le redazioni di Vigevano e Voghera rischia di essere controproducente. Oltre a privare la testata di due importanti presidi, infatti, la chiusura delle redazioni potrebbe tradursi in un danno in termini di qualità dell’informazione, di diffusione e di vendite. E’ per questo auspicabile che il gruppo Finegil, in coerenza con la propria storia e la propria tradizione, torni sui propri passi, accettando la richiesta del Comitato di redazione di ridiscutere la vicenda e di ragionare di un progetto complessivo di rilancio del giornale. La Fnsi – conclude Lorusso – seguirà da vicino l’evolversi della vertenza, assicurando assistenza ai colleghi”.
Sciopero all'Ansa, annunciati 65 esuberi
In serata arriva poi la notizia di uno sciopero anche dei giornalisti dell'Ansa, che contestano il piano presentato dalla proprietà nel quale vengono indicati 65 esuberi. Ecco di seguito il comunicato del Cdr dell'agenzia e, sotto, il comunicato di solidarietà del segretario della Fnsi Raffaele Lorusso e quello dell'Associazione Stampa Romana.
Il Cdr dell’ANSA proclama lo sciopero immediato e fino alle 7 del mattino di giovedì 25 giugno
Il Cdr dichiara irricevibile il piano di riorientamento e sviluppo, presentato oggi dall’azienda, nel punto in cui prevede la gestione dal primo luglio di 65 esuberi tramite cigs o contratto di solidarietà per l’emergenza di un rosso di bilancio stimato per il 2015 in 5 milioni di euro.
Il Cdr convoca l’assemblea generale della redazione dell’ANSA per giovedì 25 giugno alle ore 13 in prima convocazione ed eventualmente in seconda convocazione alle ore 14:00.
Totale sostegno della Fnsi al Comitato di redazione e ai giornalisti dell’Ansa, in sciopero per protestare contro il piano con cui l’editore ha annunciato 65 esuberi.
“La necessità di contenere i costi – afferma Raffaele Lorusso, segretario generale della Fnsi – non può in alcun caso compromettere la qualità dell’informazione né la complessa articolazione territoriale, che da sempre sono i punti di forza dell’Ansa. Il ricorso alla Cigs o al contratto di solidarietà rischia di rivelarsi soltanto un espediente contabile perché, allo stato, non tiene conto delle esigenze dell’organizzazione del lavoro. Preoccupante è inoltre il silenzio dell’editore sul rilancio della testata. Per questa ragione, il sindacato è al fianco dei colleghi nelle azioni di lotta intraprese e nella richiesta del ritiro del Piano”.
Stampa Romana: “Sosterremo con forza la mobilitazione dei colleghi”
“Dopo una ridda di voci e indiscrezioni l'Ansa decide di scaricare la crisi sui lavoratori. Tagliare 65 giornalisti significa ridimensionare ruolo e ambizione della dorsale dell'informazione italiana. Questo avviene subito dopo la presentazione del piano di ristrutturazione delle convenzioni da parte del Governo. Piano che dovrebbe razionalizzare l'offerta delle agenzie, non impoverirla sotto il profilo industriale e occupazionale”. Il segretario dell'Associazione stampa romana commenta così la notizia dello sciopero dei giornalisti dell'agenzia Ansa.
“L'azienda è stata tanto pronta ad aprire la questione esuberi - prosegue la nota - quanto è stata sorda a chiudere la partita delle assunzioni. Una decina di colleghi attendevano da anni le assunzioni in conseguenza di accordi sindacali sugli stati di crisi. Ora si trovano beffati due volte. Per l'attesa e per la contrazione del perimetro di gioco. Stampa Romana sosterrà con forza la mobilitazione dei colleghi che avevano già affidato al CDR un pacchetto di dieci giorni di sciopero”.
L'Usigrai è accanto alle colleghe e ai colleghi dell'Ansa in sciopero a partire da oggi
“Il pesante taglio dell'organico annunciato rischia di minare uno dei servizi centrali per l'informazione del nostro Paese. Le giornaliste e i giornalisti della Rai saranno al fianco della redazione dell'Ansa, del CdR dell'agenzia di stampa, e della Fnsi per qualunque inziativa di mobilitazione”. Così la nota del direttivo dell'Usigrai con la quale il sindacato dei giornalisti del servizio pubblico manifestano vicinanza e solidarietà ai colleghi dell'Ansa in sciopero.