I lavoratori di Sardegna Uno hanno deciso di revocare lo sciopero proclamato dai sindacati per domani 20 novembre 2013 in considerazione dell'emergenza provocata dal maltempo in Sardegna.
Giornalisti, tecnici e amministrativi ritengono opportuna una pausa di riflessione per consentire alle istituzioni di dedicare ogni energia alle operazioni di soccorso per le popolazioni colpite dagli eventi calamitosi.
L'incontro delle rappresentanze sindacali con il Prefetto di Cagliari è pertanto rinviato ad altra data. Cagliari 19 novembre 2013
LE ORGANIZZAZIONI SINDACALI RSU E CDR
SLC-CGIL ASSOSTAMPA UILCOM-UIL
SARDEGNA UNO: DOMANI SESTA GIORNATA DI SCIOPERO TOTALE IN VIDEO E AUDIO
I lavoratori di Sardegna Uno, riuniti dal 3 ottobre scorso in assemblea permanente, hanno deciso di proclamare la sesta giornata di sciopero totale in video e audio per domani, mercoledì 20 novembre 2013. Nella mattinata di mercoledì, una delegazione dei lavoratori guidata dai rappresentanti sindacali incontrerà il Prefetto di Cagliari per illustrare lo stato della vertenza.
In concomitanza con l’incontro si terrà un sit-in davanti alla sede della Prefettura in Piazza Palazzo.
Giornalisti, tecnici e amministrativi dell’emittente confermano lo stato di agitazione
A quasi due anni dall’applicazione del contratto di solidarietà, con riduzione dello stipendio che tocca punte del 33%, la situazione resta difficile: sono sempre quattro le spettanze arretrate e gli anni per i quali non sono state versate le quote TFR al Fondo Complementare di tutti i giornalisti e di alcuni tecnici.
Il cambio di proprietà avvenuto all’inizio di agosto ha ulteriormente peggiorato la situazione e dopo quasi quattro mesi non si hanno ancora notizie sugli obiettivi dei nuovi soci. Cagliari, 19 novembre 2013
LE ORGANIZZAZIONI SINDACALI RSU e CDR
SLC-CGIL ASSOSTAMPA UILCOM-UIL
QUARTA E QUINTA GIORNATA DI SCIOPERO TOTALE IN VIDEO E AUDIO
I lavoratori di Sardegna Uno, riuniti dal 3 ottobre in assemblea permanente, hanno deciso di proclamare la quarta e quinta giornata di sciopero totale in video e audio per giovedì e venerdì 14 e 15 novembre 2013. Nella giornata di venerdì una delegazione dei lavoratori di Sardegna 1 parteciperà alla manifestazione organizzata da Cgil, Cisl e Uil in programma a Cagliari.
Giornalisti, tecnici e amministrativi dell'emittente confermano lo stato di agitazione e le perplessità sulla solidità finanziaria dei nuovi azionisti ed esprimono forte preoccupazione per il futuro dell'azienda.
I lavoratori accolgono comunque con favore l'impegno delle istituzioni per una soluzione positiva della vertenza, ma al momento niente è cambiato rispetto al giorno in cui si è deciso di riunirsi in assemblea permanente.
A distanza di tre mesi dal cambio di proprietà non è stato ancora presentato un piano editoriale, le spettanze arretrate restano quattro, così come quattro sono gli anni nei quali non sono state versate le quote del Tfr al Fondo complementare di tutti i giornalisti e di alcuni tecnici.
Lo stato della vertenza sarà illustrato mercoledì prossimo al Prefetto di Cagliari. Cagliari, 13 Novembre 2013
LE ORGANIZZAZIONI SINDACALI RSU e CDR
SLC-CGIL ASSOSTAMPA
INTERROGAZIONE DI GIOIA (PSI), VERIFICARE CREDITI SU CONTRIBUTI
VERTENZA SARDEGNA1 IN PARLAMENTO, SCONGIURARE CHIUSURA
Scongiurare la chiusura di Sardegna 1 Tv, salvaguardando i relativi posti di lavoro, e "risolvere, al più presto, le vicende legate alla posizione creditoria nei confronti dell'amministrazione statale da parte dell'emittente, verificando ed esaminando con la dovuta urgenza il ricorso presentato, affinché ai lavoratori, in primo luogo, sia versato quanto dovuto". Lo chiede in una interrogazione al ministro dello Sviluppo economico il deputato socialista Lello di Gioia.
"Da moltissimi giorni i lavoratori di Sardegna 1 Tv sono riuniti in assemblea permanente - scrive il parlamentare eletto in Sardegna - Giornalisti, tecnici e amministrativi chiedono che venga fatta piena luce sul passaggio di proprietà dell'emittente, ceduta lo scorso 30 luglio da Giorgio Mazzella, presidente di Banca di Credito Sardo-Gruppo Intesa, a una cordata di tre imprenditori: Sandro Crisponi, amministratore delegato di Sardegna Uno TV (71% delle quote), Luigi Ferretti, patron del network nazionale 7Gold (19%) e Mario Tasca (10%). La nuova compagine societaria, per sua stessa ammissione, non è in grado di offrire nessuna garanzia finanziaria - prosegue di Gioia - I lavoratori lamentano il mancato pagamento di 4 spettanze arretrate e il mancato versamento delle quote tfr al Fondo complementare di tutti i giornalisti e di alcuni tecnici. I nuovi soci - conclude l'esponente socialista - non sono riusciti ad assicurare nemmeno il primo stipendio della loro gestione". (CAGLIARI, 8 NOVEMBRE - ANSA)
INTERROGAZIONE PARLAMENTARE SU VERTENZA SARDEGNA UNO TV
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Al Ministro dello sviluppo economico
Per sapere – premesso che:
- da moltissimi giorni i lavoratori di Sardegna Uno Tv sono riuniti in assemblea permanente;
- Le organizzazioni sindacali hanno avuto diversi incontri con i massimi rappresentanti istituzionali della Sardegna (Consiglio Regionale, Giunta Regionale, Parlamentari) per segnalare il rischio concreto della scomparsa di una voce storica del panorama editoriale isolano;
- Giornalisti, tecnici e amministrativi chiedono che venga fatta piena luce sul passaggio di proprietà dell'emittente, ceduta lo scorso 30 Luglio Giorgio Mazzella, Presidente di Banca di Credito Sardo-Gruppo Intesa, a una cordata di tre imprenditori: Sandro Crisponi, Amministratore Delegato di Sardegna Uno TV (71% delle quote), Luigi Ferretti, patron del network nazionale 7Gold (19%) e Mario Tasca (10%);
- La nuova compagine societaria, per sua stessa ammissione, non è in grado di offrire nessuna garanzia finanziaria. I lavoratori lamentano il mancato pagamento di 4 spettanze arretrate, e il mancato versamento delle quote tfr al Fondo complementare di tutti i giornalisti e di alcuni tecnici. I nuovi soci non sono riusciti ad assicurare nemmeno il primo stipendio della loro gestione;
- La vertenza di Sardegna Uno si trascina ormai da anni. L'avvento del digitale terrestre nel 2009 ha avuto effetti negativi su tutta l'emittenza televisiva nazionale e in Sardegna in particolare. La parcellizzazione dell'offerta ha causato un forte calo degli introiti pubblicitari. Poche emittenti a livello nazionale sono riuscite ad affrontare la sfida con idee innovative e piani editoriali adeguati ai nuovi scenari;
- non va dimenticato che la Sardegna è stata la prima regione dove si è attuato lo switch off e il passaggio al digitale terrestre e che di conseguenza è stata la Regione che ha subito di più gli effetti negativi di un passaggio che ha penalizzato fortemente le piccole emittenti private;
- Alla riduzione del fatturato, Sardegna Uno risponde nel 2009 con una drastica riduzione dei costi che porta al taglio di tutti i collaboratori. Il personale rinuncia al pagamento dei festivi e delle maggiorazioni domenicali. Nonostante i tagli, la crisi si aggrava ed esplode nel gennaio del 2011: l'editore Giorgio Mazzella chiede ai suoi dipendenti di ridursi volontariamente gli stipendi. I lavoratori offrono la loro disponibilità a un ulteriore sacrificio economico ma dentro un chiaro percorso sindacale. La risposta dell'azienda è disarmante: quattro giornalisti (Giuseppe Giuliani, Pier Sandro Pillonca, Andrea Sanjust e Gianni Zanata) vengono licenziati in tronco;
- Grazie all’immediata reazione dei lavoratori l’editore è stato costretto a revocare i licenziamenti sino ad arrivare a trovare, grazie anche all’impegno delle Istituzioni coinvolte, un accordo per un contratto di solidarietà per tutti i dipendenti;
- Giornalisti, tecnici e amministrativi con il contratto di solidarietà si riducono gli emolumenti del 33%, l'editore s’impegna al rilancio dell'azienda che, come si è visto, non è stato mantenuto;
- La nuova proprietà ha sempre dichiarato di attendere la riscossione di importanti crediti da parte della pubblica amministrazione, con i quali intende far fronte anche alle retribuzioni dei dipendenti;
- Tali crediti sarebbero in particolare:
a) integrazione dei fondi 2010 ex 448 (contributi ministeriali a favore delle emittenti televisive);
b) saldo fondi 2011 ex 488;
c) vecchi crediti vantati dall'emittente sempre nei confronti dello Stato, andati in perenzione e oggi, pare, recuperati grazie all'ultimo provvedimento del governo sui debiti della pubblica amministrazione (circa 250.000 euro complessivi);
d) contributi INPS all'azienda per il 2011 e il 2012 per l'attuazione del contratto di solidarietà.
- nei giorni passati i lavoratori, tramite le rappresentanze sindacali, hanno appreso dal Corecom che Sardegna Uno per il 2012 non potrà usufruire dei fondi della legge 448 ( circa 600/700mila euro) per irregolarità nel versamento dei contributi previdenziali;
- L'azienda all'atto della presentazione della domanda non avrebbe presentato il Durc. Il Corecom, applicando una recentissima sentenza del Consiglio di Stato, non ha attribuito all'emittente il punteggio relativo al personale per il 2012;
- Sardegna Uno sostiene di aver versato i contributi un mese dopo, così come era stato fatto negli precedenti, quando le pendenze previdenziali potevano essere saldate successivamente alla presentazione della domanda;
- Il consulente aziendale sostiene, inoltre, che con le nuove disposizioni di legge, il debito si compensa con i crediti vantati dall'azienda nei confronti della P.A.;
- Sardegna Uno avrebbe presentato un ricorso urgente al Ministero;
- l’eventuale scomparsa dell’emittente televisiva locale porterebbe ad una grave riduzione degli spazi di libertà di informazione nell’isola nonché ad una voce autorevole che si è fatta riconoscere, negli anni, per l’informazione equilibrata e puntuale sugli accadimenti locali e per la ricchezza dei programmi di approfondimento;
Come si intenda intervenire, in accordo con la Regione Sardegna, affinché non si arrivi alla chiusura di questa importante emittente locale e siano salvaguardati i relativi posti di lavoro. Se non si ritenga necessario risolvere, al più presto, le vicende legate alla posizione creditoria nei confronti dell’amministrazione statale da parte della società Sardegna Uno Tv, verificando ed esaminando con la dovuta urgenza il ricorso presentato, affinché ai lavoratori, in primo luogo, sia versato quanto dovuto.DI GIOIA
SARDEGNA 1: NUOVO SCIOPERO DOPO 34 GIORNI DI ASSEMBLEA
SIDDI: “OCCORRE DIFENDERE IL PLURALISMO DELL'INFORMAZIONE”
Terzo sciopero e 34/a giornata di assemblea permanente per i 30 lavoratori dell'emittente Sardegna 1, che si ritrovano in arretrato di quattro mensilità e con quote di trattamento di fine rapporto (Tfr) mai versate. Oggi giornalisti, tecnici e amministrativi hanno incontrato alcuni parlamentari sardi con i rappresentanti della Fnsi, Assostampa e Ordine dei Giornalisti per porre l'attenzione sulla crisi dell'emittente e chiedere certezze sul futuro.
"Ci preoccupa la cessione dell'azienda per 4 mila euro dall'ex proprietario Giorgio Mazzella ad un dipendente, Sandro Crisponi, un creditore, Mario Tasca, e un editore che non abbiamo ancora incontrato, Luigi Ferretti - hanno spiegato i componenti del comitato di redazione - Dal primo giorno questa compagine ci ha fatto sapere di non essere in grado di pagare gli stipendi e la situazione non è cambiata. Ci dicono che soldi non ce ne sono e che si è in attesa dei contributi da ministero e Regione, ma non c'è nessun altro progetto". Per la Cgil, Roberto Camarra ha spiegato che l'iniziativa di lotta viene portata avanti unitariamente "tenendo in piedi l'emittente. E’ importante, infatti, che non si spenga questa azienda che produce informazione e cultura". "Andrà fatta chiarezza in tutte le sedi: Mise, Agcom e sedi deputate al diritto commerciale - ha sollecitato il segretario generale della Fnsi Franco Siddi - Occorre difendere il pluralismo dell'informazione che è il bene che deve essere sostenuto anche dal pubblico. Ci si accorge di questo bene quando non c’è". I parlamentari sardi hanno dato la disponibilità su tre fronti: un intervento al Mise per imporre la destinazione obbligatoria dei contributi pubblici per il pagamento dei lavoratori (contributi e stipendi), un eventuale emendamento alla legge stabilità per il mantenimento dei livelli occupazionali delle aziende editoriali in crisi e la richiesta di un vincolo sui contributi per la pubblicità istituzionale della Regione per il pagamento dei lavoratori. (CAGLIARI, 4 NOVEMBRE - ANSA)