“Il grido d’allarme dell’Ocse sul basso livello dei salari e sulla perdita drastica del potere d’acquisto - afferma una nota della Fnsi - è particolarmente avvertito fra le categorie dei lavoratori per le quali da più tempo non si rinnovano i contratti, come capita da tre anni ai giornalisti"
"Da anni la realtà di un lavoro di pregio – come a lungo è stato considerato anche sul piano retributivo quello giornalistico – perde potere d’acquisto in termini comparativamente elevati. A patire di più questo fenomeno sono soprattutto gli assunti dopo il 1995 e chi opera nei settori dell’industria vasta dell’informazione (emittenza locale, stampa periodica minore, nuove iniziative) nonché chi si trova nelle aree di nuova occupazione, regolate prevalentemente da contratti a termine. L’aumento del costo della vita e il carico fiscale che prosciuga ulteriormente il potere d’acquisto degli stipendi, hanno impoverito le buste paga in maniera allarmante. Per il 30% dei sedicimila giornalisti con contratto di lavoro dipendente (per redditi netti individuali tra 1050 e 1600 euro mensili) c’è un’emergenza che richiede interventi sul piano legislativo e su quello contrattuale che, in maniera equilibrata, generino un recupero di valore. Altrettanto vale per chi, più anziano di servizio, poteva essere collocato nella classe media e sta scivolando, giorno dopo giorno, causa l’aumento costante del costo della vita e il raffreddamento degli stipendi, verso l’area di coloro che faticano a chiudere i conti del mese. Accanto ad una minoranza di veramente “benestanti”, cresce un divario che determina squilibrio di ogni genere. Un dato di riflessione: l’80% dei giornalisti con esclusiva attività autonoma ha un reddito lordo che non supera i 15 mila euro l’anno. Urgono correzioni di rotta. Ecco perché anche la Fnsi ritiene che la riflessione in atto nel Paese e nel mondo occidentale sul costo della vita, sulla compressione dei consumi, sul peso fiscale, sull’emergenza salari meriti adeguate assunzioni di responsabilità da parte di tutti. La Federazione Nazionale della Stampa Italiana considera necessarie e urgenti politiche idonee a fronteggiare la questione retribuzioni e la rivalutazione del valore del lavoro per la condizione delle famiglie. Le parti sociali (imprenditori e sindacati) sono chiamate ad azioni di corresponsabilità per la definizione di equilibri contrattuali, complessivamente, più avanzati”.