La Rappresentante dell'Osce per la libertà dei media, Teresa Ribeiro, ha espresso «profonda preoccupazione per la crescente minaccia alla sicurezza dei giornalisti nella Federazione Russa a seguito dell'ultima serie di condanne di professionisti dei media nel Paese».
«La censura di routine dei giornalisti e dei professionisti dei media che si sforzano di riportare o esprimere opinioni su questioni di interesse pubblico nella Federazione Russa sono allarmanti, soprattutto dall'inizio dell'aggressione del paese contro l'Ucraina - ha aggiunto - Le autorità devono porre fine alla persecuzione, alle vessazioni e all'incarcerazione dei professionisti dei media e rispettare i loro obblighi internazionali e gli impegni dell'Osce per la libertà di espressione e la libertà dei media».
In particolare Ribeiro ha fatto riferimento alla detenzione del giornalista del Wall Street Journal, Evan Gershkovich e dell'editore di Radio Free Europe/Radio Liberty, Alsu Kurmasheva. Gershkovich è stato condannato dalle autorità russe a sedici anni di carcere con l'accusa di spionaggio «senza prove comprovate» rileva Ribeiro. Lo stesso giorno, Kurmasheva è stata condannata a sei anni e mezzo di carcere a Kazan con l'accusa di «diffusione di notizie false sull'esercito russo».
«Deploro le condanne di Evan Gershkovich e Alsu Kurmasheva e chiedo urgentemente alle autorità russe di ritirare tutte le accuse e di rilasciarli immediatamente», ha dichiarato Ribeiro che ha anche condannato le recenti condanne in contumacia dei giornalisti Mikhail Zygar e Masha Gessen, rispettivamente il 23 e il 15 luglio, con l'accusa di «diffusione di notizie false sull'esercito russo». Zygar, ex caporedattore del canale televisivo Dozhd, è stato condannato a otto anni e mezzo, mentre Gessen, collaboratore di pubblicazioni internazionali come il New Yorker e il New York Times, è stato condannato a otto anni. (Ansa, 25 luglio 2024)