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Fnsi 14 Dic 2004

Russia, anno nero per i giornalisti: 54 uccisi da gennaio

Russia, anno nero per i giornalisti: 54 uccisi da gennaio

Russia, anno nero per i giornalisti: 54 uccisi da gennaio

Con 54 giornalisti uccisi da gennaio, l'anno 2004 e' stato il piu' sanguinoso da vent'anni per la professione. Lo ha dichiarato oggi Oleg Panfilov, direttore del centro di giornalismo in situazioni estreme. ''Ogni anno in Russia vengono perpetrati (in media) 20-22 assassinii di giornalisti. La maggior parte sono assassinii criminali che non sono legati alla loro attivita' giornalistica'', ha detto Panfilov alla radio Eco di Mosca. Inoltre, ''150-160 casi di aggressioni avvengono tutti gli anni contro giornalisti e la meta' sono legate alle loro attivita' giornalistiche''. In luglio l'uccisione del giornalista americano e redattore capo dell'edizione russa della rivista Forbes, Paul Klebnikov, aveva costituito il primo caso di uccisione su commissione di un giornalista occidentale in Russia. ''Abbiamo constatato dal 2000 - ha sottolineato Panfilov - un aumento dei casi di azioni giudiziarie, nel momento in cui la politica del governo in materia di stampa e' cambiata''. Prima dell'arrivo di Vladimir Putin al potere, in nove anni erano stati registrati dieci casi di azioni legali per diffamazione, contro 49 nel solo 2002, ha precisato. Oggi, un giornalista indipendente, Mikhail Afanassiev, e' stato insignito del premio Sakharov della Fondazione per la difesa della Glasnost, che premia i giornalisti piu' coraggiosi nelle loro inchieste, ma secondo Eco di Mosca non ha potuto recarsi nella capitale per riceverlo. Era stato arrestato giovedi' mentre usciva dall'ospedale di Abakan, nella Repubblica di Khakassia (Sibveria). E' perseguito per diffamazione, dopo aver scritto articoli critici nei confronti del potere locale, e secondo Reporter senza frontiere, ''e' stato perseguito per diffamazioone cinque volte dall'inizio dell'anno (...). Tre di questi dossier sono stati chiusi senza alcun seguito''. (ANSA-AFP)

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