"La vicenda che coinvolge la collega Marina Morpurgo ha dell'incredibile. Per avere criticato un discutibile manifesto che utilizza l'immagine di una bambina per promuovere un rossetto, la giornalista si è ritrovata inquisita. La collega, che è giornalista di lungo corso (l'Unità, il Diario, collaborazioni varie, scrittrice e traduttrice) ha utilizzato il metodo dell'ironia e del sarcasmo per polemizzare su una scelta che sembra non tenere conto dei passi avanti che la cultura del rispetto dei minori ha compiuto anche nel nostro Paese.
Il tutto è aggravato del fatto che il mezzo utilizzato è un social network, quindi uno strumento che certo non deve garantire l'immunità a chi utilizzasse l'insulto e la diffamazione (ma non è questo il caso), ma che ha una sua particolarità informativa. E' auspicabile che la vicenda si chiuda rapidamente senza conseguenze per Marina Morpurgo, a cui va la mia solidarietà".