La Casa del Jazz di Roma, bene confiscato alla mafia e destinato a uso pubblico quale sede di incontri musicali, ha ospitato, lunedì 18 marzo 2024, per iniziativa di Ossigeno per l'Informazione, un omaggio ai giornalisti uccisi e alle vittime innocenti della mafia. All'incontro erano presenti, fra gli altri, il presidente di Libera, don Luigi Ciotti, l'assessore al Patrimonio di Roma Capitale, Tobia Zevi, familiari di vittime delle mafie, Alberto Spampinato, presidente di Ossigeno e Maurizio Di Schino, componente della giunta esecutiva, in rappresentanza della Fnsi.
«Vicino al Memoriale delle vittime di mafia – ha rilevato Di Schino – c'è un pannello che ricorda 30 fra giornaliste e giornalisti uccisi perché "cercavano la verità". Diamo per scontato che tutte e tutti associamo lo stesso significato al "vero" e alla "verità". Forse nei percorsi educativi, a partire dalle scuole, bisognerebbe parlare anche di cosa si intende per verità. La verità è l'essenza dell'informazione. E l'informazione è democrazia».
Ribadendo l'importanza della memoria, Alberto Spampinato, fratello di Giovanni, corrispondente del giornale L'Ora assassinato a Ragusa il 27 ottobre 1972, ha confidato: «Leggere il suo nome nell'elenco dei giornalisti e delle vittime di mafia è stato per me di grande consolazione».
Un ricordo particolare è stato tributato alla giornalista Ilaria Alpi e all'operatore Miran Hrovatin, di cui il 20 marzo ricorre il 30° anniversario dell'assassinio, avvenuto a Mogadiscio, nel 1994.
Nel corso della cerimonia è stata anche ricordata l'annuale 'Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie' indetta dall'associazione Libera, che ricorre il 21 marzo e che quest'anno sarà celebrata a Roma, con la partecipazione di delegazioni e familiari delle vittime provenienti da tutt'Italia.
L'appuntamento è per le 8.30 in piazza Esquilino, da dove partirà il corteo diretto al Circo Massimo. Qui verranno letti i nomi delle oltre mille vittime delle mafie. A chiudere la mattinata sarà l'intervento di Luigi Ciotti.