«Io sono la seconda donna segretaria generale nella storia ultracentenaria del sindacato dei giornalisti italiani. Anche il sindacato è una istituzione patriarcale come ogni altra istituzione della nostra società. Essere donna rende più difficile rivestire il mio ruolo? Uomo o donna io sono convinta che ogni ruolo vada comunque sempre difeso con le unghie e con i denti». Così Alessandra Costante, segretaria generale della Fnsi, intervenendo mercoledì 6 marzo 2024 al convegno "Come un'Onda contro la violenza sulle Donne", evento organizzato in vista dell'8 marzo all'Università Luiss Guido Carli di Roma da Rai Radio 1.
«Non è una questione di genere, ma quando al termine del congresso di Riccione che mi ha eletto al vertice della Federazione della Stampa mi hanno chiesto come chiamarmi ho risposto senza dubbi: segretaria e non segretario. Un atto politico», ha aggiunto.
«Poi è innegabile, lo dicono i dati: nella società di oggi - ha rimarcato Costante - le donne fanno più fatica degli uomini ad affermarsi. Le donne laureate sono più degli uomini e hanno voti più alti. Eppure le donne che hanno un lavoro sono meno degli uomini e guadagnano meno dei colleghi maschi. Molte più donne che uomini devono rinunciare ai loro sogni, alle ambizioni, alla carriera per prendersi cura della famiglia».
Per la numero uno del sindacato dei giornalisti, «le disuguaglianze di genere sono ancora una questione culturale, nel lavoro, come in famiglia. Ed è da lì, dalla famiglia, che occorre partire per superare quell'approccio patriarcale che caratterizza un Paese che ancora non è settato per offrire le stesse opportunità di successo agli uomini e alle donne».