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Osservatorio sui media 11 Mag 2011

Ritrovata una lapide in marmo con i nomi degli 83 giornalisti di ogni parte d’Italia morti per la Patria

Si tratta di una lapide in marmo con i nomi degli 83 giornalisti di ogni parte d’Italia morti per la Patria nella Prima Guerra Mondiale 1915-1918. Accanto ai nomi è quasi sempre riportata anche la testata di appartenenza, nonché l’indicazione di eventuali onorificenze ottenute. Ebbene su 83 colleghi che hanno dato la loro vita al fronte figurano ben 5 medaglie d’oro, 21 d’argento e 2 di bronzo. La grande lapide (misura cm. 170 di altezza, cm. 101 di larghezza e cm. 3 di spessore) si trova oggi nello scantinato di un complesso Inpgi a sud di Roma.

Si tratta di una lapide in marmo con i nomi degli 83 giornalisti di ogni parte d’Italia morti per la Patria nella Prima Guerra Mondiale 1915-1918. Accanto ai nomi è quasi sempre riportata anche la testata di appartenenza, nonché l’indicazione di eventuali onorificenze ottenute. Ebbene su 83 colleghi che hanno dato la loro vita al fronte figurano ben 5 medaglie d’oro, 21 d’argento e 2 di bronzo. La grande lapide (misura cm. 170 di altezza, cm. 101 di larghezza e cm. 3 di spessore) si trova oggi nello scantinato di un complesso Inpgi a sud di Roma.

Tra le gloriose testate FIEG rappresentate figurano il Corriere della Sera, La Stampa, Il Messaggero, Il Piccolo, Il Resto del Carlino, Il Sole, Il Mattino, La Gazzetta dello Sport, e molte purtroppo ormai scomparse come Il Fanfulla o Il Corriere di Livorno.

LAPIDE IN MARMO con i nomi degli 83 giornalisti morti combattendo per la Patria nella Prima Guerra Mondiale (5 insigniti di medaglia d'oro, 21 di medaglia d'argento e 2 di medaglia di bronzo) 

IN MEMORIA DEI GIORNALISTI MORTI PER LA PATRIA
1915-1918
(in ordine alfabetico esatto, in ordine esatto e testata esatta)

ALIOTTI EUGENIO “La Sicilia”

ASTOLFONI ANGELO “La Gazzetta di Venezia”

BATTISTI CESARE “Il Popolo” - medaglia d'oro

BATTISTIG ROMEO “La Patria del Friuli”

BERNASCONI NINO “Cronaca Prealpina”

BERTA LUIGI         

BIAGI ASPROMONTE      

BIANCONI GASPARE “L’Ordine” di Ancona

BOCCACCINO GIOVANNI “Il Gazzettino”

BONACCI GIULIANO “Corriere della Sera”

BONO VLADIMIRO “Il Grido del Popolo”

BORELLA LUCIANO “La Libertà” di Padova - Medaglia d'argento        

BORGHI CESARE “La Nazione”

BORSI GIOSUE’  “Il Nuovo Giornale” - Medaglia d'argento 

CACCIAMI VITTORIO “La Sera”

CAGGIANO VITTORIO “Il Commercio”

CANTAGALLI DEL ROSSO “Corriere di Livorno” - Medaglia d'argento

CARAVAGLIOS NINO - Medaglia d'argento

CARONCINI ALBER “Resto del Carlino” - Medaglia d'argento

CARUSO ARTURO  “L’Ordine” - Medaglia d'argento

CASOLI ALFREDO “Corriere della Sera”

CASSAN CARLO   

CASTELLINI GUALTIERO “Idea Nazionale”

CERVI ANNUNZIO “Don Marzio”

CIPOLLA GIOVANNI “Idea Nazionale” - Medaglia d'argento

COTRONEI VITTORIO “Il Mattino”

CROLLALANZA GIACOMO “Il Secolo”

CRUDELI RACLIFF “Corriere di Livorno”

D’AGATA ETTORE “Giornale dell’Isola” - Medaglia di bronzo

D’ALFONSO PIETRO “Corriere di Livorno” - Medaglia d'argento

DEFFUNU ATTILIO “Popolo d’Italia”

DE MASI FELICE “Il Mattino”

DE PROSPERI LUIGI “Idea nazionale”

DE ROSA SALVATORE “Giornale di Sicilia” - Medaglia d'argento

FAURO RUGGERO “Idea Nazionale” - Medaglia d'argento

FAVA CARLO “Roma” di Napoli

FERRO IGNAZIO “Giornale dell’Isola”

FIGLIOLA FELICE “La Terra Italia”

FINOTTI PIERO “Corriere del Polesine”

FIORILLI RICCARDO      

FIORINI MARIO “Il Messaggero” - Medaglia d'argento

FORNACIARI DINO “Corriere di Livorno”

FRANCESCHI GARIBALDI “Corriere di Livorno” - Medaglia d'oro

GALLARDI CARLO “La Sesia” - Medaglia d'oro

GEMINIANI PIETRO “La Patria del Friuli”

GIAMPIETRO MARIO “Don Marzio”

GIBELLI PAOLO “La Patria degli italiani”

GIOVANNETTI RENZO “La Vita" di Napoli

GRIFEO FEDERICO “Corriere di Livorno” - Medaglia d'oro

HENRY PAOLO "Agenzia Stefani"

LUCCHESI VEZIO “Corriere della Sera”

MARCIANO ROBERTO “L’Ora" di Palermo

MAZZINI AMILCARE "La Stampa”

MORESCHI AUGUSTO “Il Cittadino”

OXILIA NINO “Gazzetta di Torino” - Medaglia d'argento

PETRACCONE ENZO “Il Giorno" di Napoli

PICARDI VINCENZO “Rassegna Contemporanea” - Medaglia d'argento

PINTAURA MANLIO “Roma" di Napoli

PITTERI GIULIO “Corriere del Mattino”

PORRY PASTOREL AMERIGO "Messaggero"

RIDELLA CARLO “Provincia Pavese” - Medaglia d'argento

ROTELLINI AMERIGO "Il Fanfulla"

SAVINI EMILIO "L'Avvenire d'Italia"

SCARIONI FRANCO "Gazzetta dello Sport"- Medaglia d'argento

SERRA RENATO "La Voce"

SERRANI GAETANO "Il Popolo d’Italia"

SERRETTA SALVATORE "L'Ora" di Palermo 

SLATAPER SCIPIO "Resto del Carlino"- Medaglia d'argento

SOLDANI AUGUSTO "Il Corriere di Catania"- Medaglia d'argento

SOLDATI PIETRO "Corriere del Polesine" - Medaglia d'argento

SPALLANZANI GIOVANNI "Giornale di Modena"

SVIGO FELICE "Corriere della Sera"

TALAMINI GIOVANNI "Il Gazzettino"

TAVERNITI ROBERTO "Terra Nostra"

TEVINI GEROLAMO "Il Piccolo" di Trieste - Medaglia d'argento

TOSINI MARIO "Il Numero"

UMERINI UMBERTO "Il Sole" - Medaglia d'argento

VERSI ANGELO "Corriere di Livorno" - Medaglia d'argento

VIDALI GIUSEPPE

VIMERCATI ALDO

VITTA ZELMAN EMILIO "Idea Nazionale" - Medaglia di bronzo

VIZZOTTO CARLO "La Lombardia"

XIDIAS TIPALDO SPIRO "Idea Nazionale" - Medaglia d'oro

CHI ERANO I 5 GIORNALISTI MEDAGLIA D’ORO MORTI PER LA PATRIA 1915/1918

(su un totale di 367 medaglie d’oro) e Motivo del conferimento:

1) Cesare BATTISTI
Tenente
Giornalista de “Il Popolo”
Tenente 6° reggimento della 2a compagnia del battaglione "Vicenza" luogo di nascita: Trento (TN). Data del conferimento: 2- 1- 1919 M.P.S. alla memoria. Motivo del conferimento: Esempio costante di fulgido valore militare, il 10 luglio 1916, dopo aver condotto all’attacco, con mirabile slancio, la propria compagnia, sopraffatto dal nemico soverchiante, resistette con pochi alpini, fino all’estremo, finchè tra l’incerto tentativo di salvarsi voltando il tergo al nemico ed il sicuro martirio, scelse il martirio. Affrontò il capestro austriaco con dignità e fierezza, gridando, prima di esalare l’ultimo respiro: Viva l’Italia! e infondendo così con quel grido e col proprio sacrificio, sante e nuove energie nei combattenti d’Italia. Monte Corno di Vallarsa, 10 luglio 1916. Bibliografia: Nel 1913 decide di collaborare con lo Stato Maggiore dell'esercito italiano, e per esso compila una dettagliate guida del Trentino, che vede la luce nel 1914. Ad agosto scoppia la Prima Guerra Mondiale. Il 12 dello stesso mese Battisti con la moglie e i tre figli, abbandona la casa,ogni suo bene,varca il confine e si trasferisce a Milano. L'Italia dichiara la sua neutralità, ma Battisti prosegue la sua lotta perchè si entri in armi nel conflitto. Dall'Ottobre del '14 al Maggio del '15 tiene discorsi in 78 città italiane,riportando quasi ovunque consensi entusiastici, trionfali a Sassari e Cagliari, alternati a opposizioni e dissensi come a Roma e Reggio Emilia e sopratutto a Viareggio dove non riesce nemmeno a tenere la conferenza in programma. Ma ormai la situazione volge all'intervento contro l'Austria e Battisti, allorchè il ministero della guerra consente agli irredenti di indossare la divisa italiana, si arruola come semplice soldato presentandosi volontario tra le file degli alpini venendo inquadrato nella 50° compagnia del battaglione "Edolo" del 5° Reggimento Alpini dislocato nella zona del Tonale. A fine Agosto prende parte ai combattimenti di Punta Albiolo e viene proposto per una medaglia al valore. In autunno l'Edolo viene trasferito sull'Adamello e Battisti in Dicembre è promosso sottotenente e trasferito sul monte Baldo. Per meriti di guerra arriva subito anche la nomina a tenente e un nuovo trasferimento, ma questa volta al Comando della 1° Armata, che vuole sfruttare le sue conoscenze del territorio. Il 15 maggio 1916 si scatena la Strafexpedition e Battisti dopo numerose richieste riesce a farsi assegnare il comando della 2° compagnia di marcia del battaglione alpino "Vicenza" e così ritornare in prima linea. Parte da Verona per la Vallarsa e dopo aver scritto per l'ultima volta alla moglie, riceve l'ordine di conquistare il monte Corno, che dopo il martirio prenderà il nome di Corno Battisti. Diverse e spesso contrastanti sono le testimonianze di come andarono i fatti, unica certezza e che Cesare Battisti piuttosto di scappare si lasciò catturare mentre soccorreva un compagno ferito pur consapevole che per lui l'unica fine sarebbe stata la condanna a morte. Condanna che puntualmente venne eseguita il 12 Luglio 1916 nella fossa del Castello del Buonconsiglio di Trento tramite impiccagione.
Monte Corno di Vallarsa
10 luglio 1916

2) Garibaldi FRANCESCHI
Aspirante Ufficiale
Giornalista del Corriere di Livorno
Aspirante Ufficiale ( Fanteria , 138° reggimento fanteria della brigata Barletta ) luogo di nascita: Modena (MO) Data del conferimento: 10- 9- 1917 M.P.S.alla memoria. Motivo del conferimento: Giovanissimo, pieno di fede e di coraggio, già distintosi alla testa del suo plotone arditi in varie piccole operazioni rischiose ed audaci, il 23 maggio si slanciò innanzi alla prima ondata, all’assalto di Castagnevizza. Ferito una prima volta, continuò imperterrito giungendo rapidamente all’abitato; ferito una seconda volta, non abbandonò il combattimento. E, mentre giunto presso i ruderi della chiesa, voleva consacrare la conquista del villaggio micidiale col segno del tricolore, cadeva eroicamente, ucciso sul posto da una raffica di mitragliatrice nemica.
Castagnevizza
23-24 maggio 1917

3) Carlo GALLARDI
Sottotenente
Giornalista de “La Sesia”
Tenente ( Mitraglieri , Comandante della 3° compagnia brigata "Salerno" ) luogo di nascita: Vercelli (VC) Data del conferimento: 19- 8- 1921 R.D. Motivo del conferimento: Durante un contrattacco nemico, in un momento di grave pericolo, strappava al capo arma una mitragliatrice, la portava arditamente in campo aperto, maneggiandola egli stesso. Mentre il nemico, specialmente per l’ardito intervento di lui, ripiegava, cadeva ucciso sull’arma. La sera precedente, avendo riportata una frattura all’avambraccio destro in seguito a scoppio di proietto avversario, tenne contegno veramente stoico. Non abbandonò la linea, si fece fasciare il braccio da un sergente e stette tutta la notte vigilando, dando mirabile esempio di sentimento del dovere e di abnegazione. Carso, quota alberata, 21 - 22 agosto 1917.
Carso, quota alberata
21-22 agosto 1917

4) Federico GRIFEO
Aspirante Ufficiale
Giornalista del Corriere di Livorno
Il conte Federico GRIFEO era aspirante Ufficiale (Bersaglieri, Comandante del reparto arditi dell'11° reggimento bersaglieri) luogo di nascita: Firenze (FI) Data del conferimento: 5- 5-1918 D.L. alla memoria. Motivo del conferimento: Comandante di un reparto di arditi, in tre giorni di aspra offensiva, fu costante esempio di ardimento e sprezzo del pericolo. Primo sempre ai cimenti, con innumerevoli lotte corpo a corpo, ripulì dai nemici i camminamenti e le doline conquistate, costringendo inoltre alla resa un’intera compagnia avversaria, che, appostata in caverna coi propri ufficiali, opponeva la più ostinata resistenza. Primo all’assalto contro una munitissima trincea, incontrava morte gloriosa, fulgido esempio ai dipendenti, dei quali era stato sempre l’animatore e l’incitatore ad ogni più cosciente audacia. Jamiano
23-25 maggio 1917

Nota: ----- Nasce a Firenze il 25 aprile 1894. Allo scoppio della guerra si arruola nel 3°. Nominato aspirante ufficiale viene inviato al 7° l'anno successivo. Ansioso di misurarsi col nemico chiede ed ottiene di essere inviato sul Carso all'11°. Passato al plotone arditi del battaglione ottiene una medaglia di Bronzo per i combattimenti del 20 aprile 1917. Un mese dopo a Flondar, 25 maggio, dopo aver catturato numerosi nemici, viene ferito a morte. Alla memoria viene insignito di Medaglia d'Oro il 5 maggio 1918.
Jamiano
23-25 maggio 1917

5) Tipaldo Spiro XIDIAS
Sottotenente
Giornalista di “Idea nazionale”
Sottotenente 73° reggimento "Lombardia" dell' 8a compagnia luogo di nascita: Trieste (TS) Data del conferimento: 29- 10- 1916 D.L. alla memoria. Motivo del conferimento: Valorosissimo soldato, apostolo di italianità, propugnatore con la parola, con lo scritto, con il braccio, della redenzione del natio suolo triestino, durante l’intera campagna fu primo tra i primi nei pericoli, nei disagi, nella lotta. Cadde eroicamente durante l’avanzata sul Carso, mentre, impavido, incuorando i dipendenti all’assalto, opportunamente appostava, sotto la tempesta dei colpi avversari, le sue mitragliatrici. Nad Logem, 14 agosto 1916.
Nad Logem
14 agosto 1916

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