Ho letto con attenzione i comunicati emessi da varie correnti dopo l’annullamento delle elezioni Casagit. Come è prassi in questi casi li hanno letti anche i miei avvocati, che mi hanno confermato esservi, in molti passi, gli estremi per la diffamazione. Non adirò comunque a vie legali, almeno a titolo personale.
"Ho letto con attenzione i comunicati emessi da varie correnti dopo l’annullamento delle elezioni Casagit. Come è prassi in questi casi li hanno letti anche i miei avvocati, che mi hanno confermato esservi, in molti passi, gli estremi per la diffamazione. Non adirò comunque a vie legali, almeno a titolo personale. Non mi è mai piaciuto trascinare un confronto che dovrebbe essere solo politico nelle aule di tribunale. Anche se qualcuno - che invece bene conosce questo costume - sfruttando in modo basso e strumentale un grave errore di un soggetto terzo, tenta di minare la mia credibilità di Presidente e quella dell’intero Consiglio d’Amministrazione. Trovo comunque inaccettabili, proprio dal punto di vista del confronto politico, insinuazioni che riguardino il mio impegno e il lavoro svolto in questi anni, nella massima trasparenza di gestione e di bilanci, con tutto il Consiglio di Amministrazione. Abbiamo cambiato molte cose, molte altre ne restano da cambiare, ma tutto quello che è stato fatto è frutto di una gestione unitaria, mai arrogante e mai a colpi di maggioranza. Chi non condivideva la scelta del voto elettronico è stato comunque coinvolto nella sua realizzazione e convinto dell’opportunità di questa scelta, come del fatto che avessimo individuato il sistema migliore. Tanto che la commissione di venti persone istituita per il suo esame ha alla fine approvato all’unanimità il progetto ritenendolo adeguato. Non si tratta, per venire al dunque, di un errore dovuto a scarsa conoscenza del mondo informatico o a omesso controllo. Semplicemente il fornitore ha realizzato un elenco di password difforme da quello che era stato esplicitamente richiesto e concordato, accoppiandole ai soci in sequenza alfabetica invece che casuale. Questo avrebbe permesso a chiunque - avendo a disposizione l’elenco completo dei soci - di individuare la password “segreta” di tutti gli altri. Né era possibile, come qualcuno ci rimprovera, che la Casagit controllasse direttamente le password. In questo modo, dall’interno, sarebbe stato possibile fornirle a chi avesse voluto illecitamente votare al posto di altri. Siamo stati per questo tutti perfettamente consapevoli di affidare a terzi la preparazione, la custodia e l’abbinamento di queste password, perché non poteva essere diversamente. Questi sono i fatti, successi in Italia, lo stesso paese in cui recenti elezioni amministrative sono state rimandate per problemi ben più gravi. E’ un infortunio serio, il nostro, che potrà certamente essere valutato dal punto di vista politico, ma senza attribuirci elementi di responsabilità che non fanno capo a noi. E per i quali Casagit ha tutti gli elementi per rivalersi sia da un punto di vista economico, sia d’immagine. Nessun danno finanziario per la Cassa, quindi. La scelta del rinvio delle elezioni era, a questo punto, l’unica onestamente possibile. Il resto è panna montata, per di più acida". Andrea Leone, Presidente Casagit