Il Gup di Catania ha rinviato a giudizio Venerando Lauretta, accusato di aver più volte minacciato, con l'aggravante del metodo mafioso, il giornalista Paolo Borrometi, collaboratore dell'Agi e direttore della testata online laspia.it. Come in altre occasioni, anche in questo caso la Federazione nazionale della stampa italiana ha deciso di costituirsi parte civile al fianco del collega. La richiesta è stata accolta dal giudice.
«Siamo vicini a Borrometi e saremo con lui in aula anche in questo nuovo processo – dichiarano il segretario generale e il presidente della Federazione nazionale della Stampa, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, e il responsabile per i progetti di educazione alla legalità della Fnsi, Michele Albanese – così come siamo e saremo vicino a tutti i cronisti che subiscono minacce e intimidazioni per via del loro lavoro. Le giornaliste e i giornalisti italiani non sono soli nella battaglia per la legalità».
La prima udienza del processo sarà celebrata il 26 maggio a Ragusa. «Ancora una volta la Fnsi è al fianco di chi difende la libertà di informazione anche contro le minacce di stampo mafioso. L’informazione non si difende soltanto con le parole, ma anche con il coraggio e con i fatti», è il commento dell’avvocato Francesco Paolo Sisto, che, con l’avvocato Roberto Lopelli, seguirà il processo per la Federazione della Stampa.
Paolo Borrometi, che vive da quasi tre anni sotto scorta, già in passato ha denunciato i presunti autori di altre minacce ed è al momento in corso un processo, a carico del presunto reggente del clan mafioso locale, nel quale la Fnsi è parte civile al fianco del giornalista.
Di recente, inoltre, la polizia di Stato di Vittoria ha denunciato alla procura di Ragusa l'uomo che aveva minacciato online il sindaco Giovanni Moscato e lo stesso Borrometi all'indomani della loro partecipazione ad una trasmissione radiofonica.