«Entro il 9 giugno 2022 tutte le emittenti locali della Toscana cambieranno frequenza di trasmissione (il cosiddetto "refarming") per consentire l'assegnazione delle frequenze al 5G. La road map è già stabilita: si comincia a nord, nella provincia di Massa Carrara e si proseguirà fino ai primi di giugno. Si tratta di una rivoluzione vera e i rischi di "tenuta" del sistema sono evidenti. Ogni emittente avrà, anno per anno, una "zavorra" enorme nei propri conti da ammortizzare velocemente. Ma il timore è che i nuovi costi possano scaricarsi sull'occupazione, in particolare quella giornalistica, già sottoposta a un precariato insopportabile e ormai non più accettabile». Lo scrive, in una nota, il presidente dell'Associazione Stampa Toscana, Sandro Bennucci.
L'appello che l'Associazione Stampa Toscana rivolge alle istituzioni, prosegue Bennuccu, «è quello di tenere in considerazione il lavoro svolto sui territori dalle emittenti capaci di svolgere un'attività altamente professionale, che hanno dipendenti giornalisti, operatori e altro personale. E far sì che, a fronte di un servizio molto più oneroso, si facciano scelte mirate a privilegiare la qualità del prodotto, l'affidabilità degli interlocutori e il rispetto dei diritti dei lavoratori. Evitando l'informazione "fai da te", soprattutto veicolata sui social, con una commistione inammissibile, in un settore così delicato, tra volontariato e lavoro giornalistico».