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Fnsi 19 Mag 2004

Raisport, Francia accusa il direttore generale: "Marchette e favori a Mediaset" Siddi: "Confusione deprimente" Falomi: "Questioni al limite del penale" Petruccioli invia a Cattaneo la cassetta con l'audizione di Francia sulla gestione di Rai

Raisport, Francia accusa il direttore generale: "Marchette e favori a Mediaset"Siddi: "Confusione deprimente"Falomi: "Questioni al limite del penale"Petruccioli invia a Cattaneo la cassetta con l'audizione di Francia sulla gestione di RaisportCattaneo dispone un'indagine internaLe critiche dell'Usigrai

Raisport, Francia accusa il direttore generale: "Marchette e favori a Mediaset"
Siddi: "Confusione deprimente"
Falomi: "Questioni al limite del penale"
Petruccioli invia a Cattaneo la cassetta con l'audizione di Francia sulla gestione di Raisport
Cattaneo dispone un'indagine interna
Le critiche dell'Usigrai

Un vero atto d'accusa al direttore generale Cattaneo e alla gestione di Raisport e' venuto oggi, nell'audizione alla Commissione parlamentare di vigilanza, da Paolo Francia, direttore del dipartimento sportivo della Rai ed ex responsabile della divisione sportiva dell'Azienda. Francia ha denunciato ''marchette e accordi poco chiari'' con la concorrenza e ''una linea di pericolosa acquiescenza, a partire dalla direzione generale, nella perdita di diritti sportivi importanti, come quelli relativi alle partite di qualificazione delle squadre italiane alla Champions League, al Giro d'Italia e al Tour de France. A mio avviso - ha aggiunto il giornalista politicamente vicino a An - c'erano e ci sono situazioni poco chiare, materia per l'attivita' degli ispettori 'anti-malaffare' evocati in questi giorni da un quotidiano, 'il Tempo', in sintonia con l'attuale direttore dell'area comunicazione della Rai. Peccato che questi ispettori io li abbia invocati da tempo con molte lettere al direttore generale e non siano mai arrivate''. ''In un mondo dove girano interessi consistenti - ha detto ancora Francia - e' necessario il rispetto delle regole. Invece, anche dal punto di vista etico-morale, a Raisport e' andato in onda il contrario: un'agenzia di brokeraggio che sullo sci fa il bello e il cattivo tempo e il gia' detenuto per associazione camorristica e truffa Pasquale Casillo''. Infine, il giornalista ha ricostruito la vicenda delle ultime nomine nel settore sportivo della Rai: ''Dopo che alcune societa' di consulenza, che sono come dei juke-box al servizio di chi mette la moneta, hanno lavorato per mesi, il Cda dell'azienda il 30 marzo, all'unanimita', decise di attibuire tutte le competenze sugli acquisti sportivi a Raitrade. 35 giorni dopo, in pochi minuti, la decisione e' stata capovolta, creando un dipartimento che non controlla piu' la testata Raisport. Se il problema era la mia sostituzione - ha concluso Francia - non sarebbe stato meglio per l'interesse dell'Azienda il trasferimento di tutte le competenze a Raitrade o un dipartimento con un altro direttore ma con gli stessi poteri di controllo?''. La Federazione Nazionale della Stampa Italiana comunica: “ L’ultimo capitolo della gestione dei diritti sportivi da parte della Rai è sintomo di una confusione deprimente e degradante, che non fa bene al servizio pubblico che rende sempre più complicata l’attività centrale dell’informazione e dei giornalisti”. E’ quanto dichiara, Franco Siddi, Presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, dopo le notizie sull’audizione del direttore dal dipartimento sportivo della Rai, Paolo Francia, da parte della commissione di vigilanza. “L’idea di favori a vantaggio di Mediaset e di altri soggetti del “mercato” dello sport che emerge dall’audizione appare come un’ombra pesante, su cui occorre fare rapidamente chiarezza, verificando eventuali responsabilità. E’ di tutta evidenza che il quadro nero che oggi emerge poco garantisce in ordine alle necessarie autonomie nell’esercizio dell’informazione (anche di quella) sportiva, condizione primaria per un rapporto leale con lettori e cittadini. Se poi la Rai, a causa di confusione e presunti favoritismi a terzi, si fa del male anche sotto l’aspetto del risultato d’impresa, siamo alla realtà di un disastro annunciato. Urgono trasparenza e chiarezza al più presto, non schieramenti precostituiti in ragione di tesi preconfezionate da chicchessia”. ''Domani, in ufficio di presidenza della Commissione di vigilanza, chiederemo, come opposizione, che sulle questioni poste da Francia si vada fino in fondo, perche' ci sono argomenti ai limiti del penale, che meritano una risposta urgente da parte della Rai''. Lo afferma il senatore Antonello Falomi, rappresentante della lista Occhetto-Di Pietro in Commissione. L'esponente dell'opposizione aggiunge che ''non si puo' ignorare che Francia ha parlato, tra l'altro, di una societa' di brokeraggio di diritti tv dello sci che la farebbe da padrone in Rai e che condizionerebbe a tal punto l'Azienda da aver imposto anche il cambio di un regista. Ha anche detto che, dopo il caso della 'Vita in diretta' ha chiesto al direttore generale l'invio di ispettori a Raisport senza aver ottenuto risposta. Ha poi aggiunto - prosegue Falomi - di aver saputo dallo stesso direttore generale che la sua rimozione sarebbe avvenuta su pressione di un esponente politico, che, interpellato direttamente, ha sempre negato. Mi sembra che su accuse di questo tipo - conclude il senatore - la Rai farebbe bene a chiarire in tempi rapidi''. Il presidente della Commissione parlamentare di vigilanza, Claudio Petruccioli, ha inviato al direttore generale della Rai, Flavio Cattaneo, a seguito di un colloquio telefonico intercorso tra i due, la cassetta con la registrazione dell'audizione di Paolo Francia sulla gestione di Raisport. Il direttore generale della Rai, Flavio Cattaneo, ha avviato, dopo le dichiarazioni di Paolo Francia nella Commissione di vigilanza, un'indagine interna su Raisport per verificare ''se le affermazioni dell'ex direttore di Raisport e del dipartimento diritti sportivi corrispondono a fatti veri oppure non veritieri''. La direzione generale dell'Azienda assicura che ''l'indagine si concludera' in tempi rapidi, anche per valutare l'opportunita' di procedere ad azioni di tipo legale e giudiziario a tutela dell'Azienda''. A Viale Mazzini si fa notare che ''anche in passato si erano diffuse voci alle quali avevano fatto seguito indagini interne sulla correttezza dei comportamenti dei servizi sportivi della Rai''. Quanto avvenuto oggi in Commissione di Vigilanza non e` solo l’ennesima dimostrazione delle spaccature che stanno lacerando l’azienda Rai, i suoi vertici, i suoi dirigenti. Dalle parole del Direttore del Dipartimento Sport, Paolo Francia, emerge un quadro pesantemente negativo ed eticamente riprovevole dell’informazione sportiva della Rai. L’unica cosa che l’azienda non puo` fare e` fingere che nulla sia accaduto. Delle due l’una: o le denunce di Francia sono fondate, ed allora la Rai ha il dovere di perseguire con estrema durezza chi approfitta degli schermi pubblici per operazioni private; oppure le denunce di Francia sono soltanto il risentimento di un ex direttore di testata, ed allora la Rai ha il dovere di colpire con estrema durezza chi ha gettato fango su una redazione e sull’azienda. La Rai deve mostrarsi, anche nel settore delicatissimo dell'informazione sportiva, all’altezza dei doveri di trasparenza del servizio pubblico. Lo abbiamo chiesto sotto la direzione di Paolo Francia (durante la quale denunciammo gravi episodi in materia di moralita`, come quando si fece promotore della costituzione di una societa` di basket). Lo chiediamo sotto la direzione di Maffei. L’Usigrai e il Comitato di redazione di Rai Sport non hanno attenzione all’etica a fasi alterne. L’Esecutivo Usigrai ed il Comitato di Redazione di Rai Sport Roma, 19 maggio 2004 ''Le rivelazioni apparse oggi sul Corriere della Sera e su Media Quotidiano confermano la gravita' della situazione in Rai'': lo dichiarano Giuseppe Scalera (Margherita), Loredana De Petris (Verdi), Esterino Montino (Ds) e Gianfranco Pagliarulo (Pdci), chiedendo l'audizione del direttore generale dell'azienda Flavio Cattaneo in commissione di Vigilanza. ''Le dichiarazioni di ieri di Paolo Francia sulla presenza di 'situazioni poco chiare' nel servizio pubblico suonavano come un vero e proprio atto di accusa nei confronti della macchina della pubblicita' indiretta sulle reti Rai'', sostengono i quattro parlamentari del centrosinistra in una nota. ''Gli articoli di oggi addirittura smascherano la presenza di un vero e proprio business degli spot occulti che avrebbero potuto fruttare all'azienda almeno 81 milioni di euro in dieci mesi''. Per Scalera, De Petris, Montino e Pagliarulo, ''si tratta di una vera e propria truffa che danneggia la credibilita' gia' precaria del servizio pubblico, ma soprattutto dell'ennesima beffa nei confronti di tutti quegli utenti che pagano il canone Rai. A questo punto si fa sempre piu' necessaria una audizione in Commissione di Vigilanza del direttore generale Cattaneo per fare luce su una vicenda che assume contorni sempre piu' inquietanti e getta ombre anche su tutti quei seri professionisti - concludono - che lavorano all'interno dell'azienda''. (ANSA).

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