«A quanto pare siamo alla vigilia di un altro Cda, preceduto dal sempre attuale tema delle nomine. Le tensioni su questo tema non possono e non devono far rinviare, o peggio cadere, la possibilità di anticipare il "giusto contratto" dando subito l'applicazione del Contratto giornalistico a 250 persone che attendono il riconoscimento dei loro diritti da decenni». Lo afferma l'Esecutivo Usigrai che, in una nota, evidenzia: «Attenendoci solo alla storia recentissima, durante l'emergenza Covid-19 molti di loro hanno assicurato, con il loro lavoro, la continuità di molte produzioni andando quotidianamente sui luoghi più a rischio, senza poter contare sulla copertura di alcuna assicurazione sanitaria adeguata. E ancora oggi ad alcuni di loro è negato il riconoscimento economico durante la quarantena imposta al rientro dalle aree a rischio».
Per questo, proseguono i rappresentanti sindacali, «auspichiamo che il Cda lo affronti come primo tema all'ordine del giorno, per dare una prova tangibile, non a parole, che il riconoscimento dei diritti viene tenuto al riparo e slegato dalle diatribe sulle poltrone. I diritti sono una priorità non negoziabile né sacrificabile in nome del dibattito e dei confronti politico/aziendali che accompagnano tradizionalmente le discussioni sui cambi di poltrone. Chi si rendesse responsabile del rinvio di questa discussione o addirittura si opporrà a questa soluzione ne risponderà davanti a centinaia di lavoratrici e lavoratori ai quali dovrà spiegare che le poltrone sono più importanti dei loro diritti».