«Pochi minuti per raccontare uno spaccato delle condizioni di vita in Afghanistan. Pochi minuti per dire dei bambini rimasti senza genitori, costretti alla vita di strada e per questo rinchiusi in un carcere. È quello che ha fatto l'inviato della Rai Giammarco Sicuro che con la messa onda del suo servizio sui bambini reclusi di Kandahar, ha attivato l'intervento dell'Unicef. Oggi quei bambini sono fuori dal carcere, fatti uscire grazie alla mediazione dell'organizzazione delle Nazioni Unite per la protezione dell'infanzia». È quanto sottolinea, in una nota, l'Esecutivo Usigrai.
«È questo – proseguono i rappresentanti sindacali – che può succedere quando i giornalisti accendono i riflettori su situazioni rimaste nell'ombra, quando denunciano realtà nascoste con la loro testimonianza, le loro parole, le loro immagini. Ed è questa la funzione di una informazione del servizio pubblico, attenta a ciò che succede nel Paese e nel mondo».
L'Usigrai, conclude la nota, «ringrazia tutte le giornaliste e i giornalisti che con il loro lavoro consentono di illuminare quelle realtà nascoste o rese opache dall'inaccessibilità o anche solo dalla disattenzione».