Si è svolto oggi l’incontro fra la Direzione Risorse Umane della Rai e l’Usigrai sul tema dei giornalisti demansionati o sottoutilizzati. La questione era stata posta dal sindacato dei giornalisti all’attenzione del Presidente Petruccioli e del Direttore Generale Meocci nella prima riunione ufficiale, ed in quella sede era stato deciso di prendere nuovamente in esame i casi – una ventina circa - che l’Usigrai aveva segnalato in questi anni e che non avevano trovato soluzione.
L’incontro ha avuto esito largamente negativo. L’azienda ha provato a spiegare con motivazioni di tipo organizzativo o gestionale accantonamenti ed emarginazioni che in buona misura erano stati invece il frutto di scelte politiche, prive di ragioni professionali. Il sindacato dei giornalisti aveva chiesto un segnale di discontinuità rispetto ad una stagione nella quale l’iniquità delle scelte di alcuni direttori o dei precedenti vertici aveva spinto un numero crescente di colleghi a rivolgersi alla magistratura, quasi sempre ottenendo il riconoscimento delle proprie ragioni e congrui indennizzi. Questo segnale non c’è stato: permane una situazione nella quale, per fare un solo esempio, un giornalista è completamente inutilizzato da tre anni e per lui non è in vista alcuna proposta. L’Usigrai non considera accettabile che da parte aziendale si continui sostanzialmente a delegare alla magistratura la soluzione del problema. Non soltanto per i costi professionali e umani che hanno pagato e stanno pagando i colleghi, ma anche per i costi economici che vengono scaricati sull’azienda di servizio pubblico (sui quali sta ora indagando – come è stato annunciato nei giorni scorsi – la Procura generale della Corte dei conti). Il sindacato dei giornalisti Rai chiede a questo punto che il tema torni con urgenza all’attenzione del vertice aziendale, che nelle scorse settimane aveva annunciato di voler esaminare il problema dei dipendenti inutilizzati o sottoutilizzati. L’Esecutivo Usigrai Roma, 16 dicembre 2005