Rai: Tg3 proclama tre giorni di sciopero contro le discriminazioni nei confronti dei giornalisti della testata. L'11 novembre il primo stop
I giornalisti del Tg3, riuniti in assemblea, hanno proclamato lo stato di agitazione e annunciano tre giorni di sciopero, il primo dei quali da tenersi l'11 novembre «contro le discriminazioni cui i giornalisti sono sottoposti ormai da mesi dall'azienda». «I vertici della Rai - affermano i giornalisti nel documento conclusivo dell'assemblea - stanno continuamente operando tagli al bilancio del nostro telegiornale mettendo a rischio il lavoro dei nostri inviati, tagliando la durata delle nostre rubriche e mettendo a rischio persino la possibilità di montare i servizi che vanno nelle edizioni del tg». I giornalisti della testata chiedono un incontro urgente con i vertici aziendali e con la commissione parlamentare di Vigilanza alla quale si chiede «di garantire che anche il Tg3 possa continuare a fare informazione». L'assemblea dei redattori del Tg3 sottolinea al termine dell'assemblea che «la carenza di organico è ormai cronica» e che «nel piano editoriale, approvato dal consiglio di amministrazione, si chiedeva pari dignità con le altre testate delle Rai in quanto a risorse, spazi e personale». Nei giorni scorsi, lamentano i giornalisti, «la Rai ha dato 11 nuovi giornalisti al Tg1, 6 al Tg2 e nessuno al Tg3 nonostante le richieste della direzione». Un «comportamento analogo - sostiene il Tg3 - a quanto è avvenuto per le sedi di corrispondenza da cui sono stati esclusi i colleghi di questa testata per i quali era stata avanzata formale richiesta». Se l'obiettivo dell'azienda, conclude l'assemblea, «è quello di ridimensionare il Tg3 i giornalisti non lo consentiranno». (ANSA).