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Fnsi 13 Ott 2004

Rai, Serventi Longhi: “Arrogante e pericoloso il comportamento del Cda” Natale (Usigrai): “Asserragliarsi nelle stanze del settimo piano non è rispettoso delle regole”

Rai, Serventi Longhi: “Arrogante e pericoloso il comportamento del Cda” Natale (Usigrai): “Asserragliarsi nelle stanze del settimo piano non è rispettoso delle regole”

Rai, Serventi Longhi:
“Arrogante e pericoloso
il comportamento del Cda” Natale (Usigrai):
“Asserragliarsi nelle stanze del settimo piano non è rispettoso delle regole”

Il Segretario Generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Paolo Serventi Longhi, ha dichiarato: “Giudico arrogante e pericoloso il comportamento dei quattro consiglieri di amministrazione della Rai aggrappati pervicacemente alla loro poltrona. Ciò mentre il Presidente del Consiglio, il Ministro della Comunicazione ed altri esponenti politici e delle istituzioni continuano l’insano balletto della privatizzazione. La conseguenza dell’attuale situazione di non governo della Rai è un progressivo degrado del servizio pubblico che può far comodo a qualcuno ma certamente non alle migliaia di dipendenti della Rai, tra i quali tantissimi giornalisti, che fanno con onestà il proprio lavoro. Con il rispetto che è dovuto alle massime cariche istituzionali, non posso non ricordare che l’attuale situazione è figlia di una vecchia legge che individuava il ruolo centrale dei Presidenti delle Camere e di una nuova legge fortissimamente voluta dal Capo del Governo e dal Ministro Gasparri. Una legge applicata solo nella difesa degli interessi di Mediaset e inattuata laddove riforma i criteri di nomina del CdA. Una situazione insostenibile”. Il segretario dell’Usigrai Roberto Natale, ha dichiarato: L’ostinazione con la quale i quattro consiglieri di amministrazione restano in carica, negando ogni problema di rappresentatività, è un danno per la Rai che nelle prossime settimane si farà sempre più evidente. Ad una azienda che si dice impegnata in un delicato processo di apertura ai capitali privati serve un gruppo dirigente che non porti il segno di lacerazioni profonde sul tema dell’autonomia e che sappia parlare in maniera credibile a tutti i settori della società italiana. Asserragliarsi nelle stanze del settimo piano non è rispettoso delle ragioni del pluralismo e nemmeno di quelle del mercato.

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