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Fnsi 07 Apr 2004

Rai, Petruccioli a Vespa: "Sconcerto e ripulsa per 'Porta a porta' di ieri" Vespa: "Ignobile l'aggressione di Petruccioli"

Rai, Petruccioli a Vespa: "Sconcerto e ripulsa per 'Porta a porta' di ieri"Vespa: "Ignobile l'aggressione di Petruccioli"

Rai, Petruccioli a Vespa: "Sconcerto e ripulsa per 'Porta a porta' di ieri"
Vespa: "Ignobile l'aggressione di Petruccioli"

"Voglio comunicarle direttamente e pubblicamente il mio sconcerto, la mia preoccupazione e la mia ripulsa per lo svolgimento della trasmissione "Porta a porta" del 6 aprile 2004". Inizia cosi' la lettera che il presidente della Commissione di vigilanza sulla Rai Claudio Petruccioli ha inviato a Bruno Vespa all'indomani della trasmissione con il premier Berlusconi. "Gia' le notizie da Nassyria - osserva Petruccioli - suggerivano di aggiornare l'argomento alla drammatica attualita', come tante volte e' avvenuto e tante volte anche Lei ha fatto. Questa volta, invece, l'occasione e' stata colta per raddoppiare una trasmissione nella quale il Presidente del Consiglio ha parlato non solo senza contraddittorio ma senza obiezioni e perfino senza domande, sostituite da intermezzi encomiastici". Petruccioli ricorda a Vespa: "Una nota da lei preventivamente diffusa informava che lo stesso Presidente del Consiglio aveva confermato il suo tradizionale rifiuto al confronto, mettendola in uno stato di necessita'. C'era da attendersi che il contesto informativo e l'intervento del conduttore avrebbero cercato di ovviare - almeno in parte - a questo atteggiamento del protagonista della serata. E' avvenuto il contrario. I servizi giornalistici - continua il Presidente della commissione - sembravano realizzati su sceneggiatura di Palazzo Chigi. Soprattutto il primo, che esponeva come inoppugnabili dati di fatto le cose che il Presidente del Consiglio aveva appena enunciato come propositi e impegni". Durante tutta la trasmissione - seguita Petruccioli nella lettera - "non solo non si sono sentite voci che esponessero punti di vista diversi o obiezioni alle affermazioni di Berlusconi, ma sono state completamente ignorate posizioni e giudizi non dico dell'opposizione, ma delle organizzazioni sindacali e imprenditoriali, dei commercianti o di altre categorie, e perfino di forze ed esponenti della maggioranza e del governo; sulle tasse e su tutto il resto". E ancora: "Di fronte a giudizi offensivi espressi dal premier nei confronti della Commissione dell'Unione europea e del suo presidente, non si sono sentiti neppure i richiami - in nome della buona educazione - a non polemizzare con persone che non possono rispondere perche' assenti anche per il rifiuto del confronto. L'intera trasmissione - sottolinea Petruccioli - si e' configurata come una lunga didascalia ai manifesti elettorali affissi da Berlusconi in tutta Italia ed agli slogan in essi contenuti. Con la firma del patto preelettorale e con il recente duetto scolastico l'exploit di ieri sera compone un trittico senza possibili paragoni. Se si aggiungessero altri elementi ne comprometterebbero la monumentale perfezione". Petruccioli accusa: "Per il servizio pubblico una catastrofe, per il giornalismo un'ignominia. Rispondo in anticipo alla sua prevedibile domanda su chi mi abbia autorizzato a dirle queste cose. Nessuno mi ha autorizzato ne' io ho chiesto autorizzazioni. A dettarmi quanto le scrivo e' il rispetto per me stesso. Se tacessi di fronte al record di impudicizia raggiunto dalla trasmissione 'Porta a porta' di ieri sera, sentirei lesionata quella dignita' che mi sembra indispensabile se si vuol svolgere in modo decente la funzione che attualmente mi e' affidata. Non riesco ad immaginare che, nel suo intimo, lei non riconosca qualche fondamento a queste osservazioni, e non avverta almeno un po' di umiliazione. Non mi attendo, tuttavia - conclude Petruccioli - che la dichiari". (AGI) La lettera inviata dal presidente della commissione di Vigilanza sulla Rai Claudio Petruccioli al conduttore di Porta a Porta Bruno Vespa costituisce "una aggressione personale e professionale che non ha precedenti e che trovo semplicemente ignobile". Il giornalista replica al presidente della commissione ricordando che Petruccioli "ha taciuto di fronte a trasmissioni che facevano strame non solo del pluralismo, ma della stessa decenza delle regole professionali del servizio pubblico. Non ha mai avuto una sola parola di apprezzamento per una trasmissione come 'Porta a porta' in cui l'opposizione ha avuto uno spazio sempre paritario alla maggioranza e in misura comunque enormemente superiore al terzo del tempo complessivo previsto dal 'lodo Zaccaria'". Aggiunge Vespa: "Nel momento in cui il presidente del Consiglio, richiamandosi al suo ruolo istituzionale, chiede di presentare il piano di opere pubbliche realizzato dal suo governo rifiutando il confronto con l'opposizione propostogli insistentemente dal responsabile della trasmissione, Petruccioli ignora che l'unica decisione possibile era garantire all'opposizione stessa un'altra trasmissione di segno uguale e contrario. Per il conduttore di Porta a Porta "il senatore Petruccioli dimentica che quando il presidente del Consiglio ha attaccato gli avversari, gli ho ricordato che parlava in assenza di contraddittorio e che quando ha illustrato la sua politica fiscale, gli ho rivolto le due sole domande che avevano un senso giornalistico: dove avrebbe preso i soldi e come avrebbe giustificato l'eventuale deficit aggiuntivo che gli contestava la Commissione europea. Per quanto riguarda i lavori pubblici, se i nostri servizi sembravano frutto di una sceneggiatura scritta a palazzo Chigi, dobbiamo includere tra gli sceneggiatori anche il presidente ulivista della provincia di Alessandria, Fabrizio Palenzona, che nella sua doppia veste di presidente dell'Aiscat e di vice presidente di una grande federazione di trasportatori, ha avuto solo parole di elogio per il piano di opere pubbliche. La catastrofe lamentata da Petruccioli - conclude Vespa - non e' dunque la nostra trasmissione, ma l'improvvida aggressione di un presidente di commissione parlamentare che calpesta i suoi doveri istituzionali per una squallida iniziativa di campagna elettorale". (AGI)

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