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Fnsi 10 Dic 2004

Rai Milano, Gianvito Lomaglio nuovo capo redattore. Cdr: "Nomina inadeguata, non ha esperienze giornalistiche". Negri (Alg): "Su Lomaglio giudizi preventivi". Cdr Rai stupito delle dichiarazioni di Negri

Rai Milano, Gianvito Lomaglio nuovo capo redattore. Cdr: "Nomina inadeguata, non ha esperienze giornalistiche". Negri (Alg): "Su Lomaglio giudizi preventivi". Cdr Rai stupito delle dichiarazioni di Negri

Rai Milano, Gianvito Lomaglio nuovo capo redattore. Cdr: "Nomina inadeguata, non ha esperienze giornalistiche". Negri (Alg): "Su Lomaglio giudizi preventivi". Cdr Rai stupito delle dichiarazioni di Negri

Gianvito Lomaglio è il nuovo capo redattore della Tgr di Milano, secondo quanto ha reso noto il Comitato di Redazione della Tgr Lombardia, che ha avuto comunicazione ufficiale dal direttore della testata, Angela Buttiglione. Il Comitato di Redazione del Tgr Rai della Lombardia giudica «inadeguata nel merito» la nomina di Gianvito Lomaglio. Nell'apprendere infatti della nomina, il Cdr ha diffuso questa nota: «Trovano dunque puntuale conferma le insistenti voci diffuse già nelle scorse settimane negli ambienti politici. In più occasioni avevamo ribadito la nostra richiesta di un capo redattore autorevole, con un curriculum professionale di prestigio, e quindi in grado di garantire l'indipendenza dei giornalisti che lavorano alla Rai di Milano. Dobbiamo purtroppo constatare che accanto al nome di Lomaglio non viene presentato alcun curriculum giornalistico. Forse perchè - per ciò che abbiamo potuto apprendere - un curriculum giornalistico non esiste. A meno che non si voglia considerare tale l'esperienza in programmi di rete come 'L'isola dei famosi', 'Chiambretti c'è», la soap opera 'Un posto al sole', o i programmi di Paolo Limiti». «Per questi motivi riteniamo la nomina di Gianvito Lomaglio alla guida della redazione della Tgr di Milano inadeguata nel merito. Dato che dietro Lomaglio non c'è una esperienza giornalistica, è naturale dedurre che la sua nomina risponda a un mandato politico. E' pertanto inaccettabile il comportamento del direttore della Tgr, Angela Buttiglione, che dopo averci ammonito a 'dare del lei alla politicà con questa nomina dimostra di aver invece chinato il capo proprio alle ragioni della politica. Anche in questa occasione - come già accaduto in passato - la redazione di Milano saprà tutelare, nei modi più opportuni, la propria autonomia e il proprio lavoro». (ANSA). "Quando si tratta di informazione, e soprattutto di Rai, i partiti, di qualunque segno siano, non riescono mai a tenere a freno la loro voglia di essere anche e contemporaneamente editori, direttori e giornalisti. dev'essere il loro sogno proibito". Lo afferma il presidente dell'Associazione Lombarda dei Giornalisti (alg), Giovanni Negri, che parla di "giudizi preventivi, pesanti e fuori luogo" riferendosi alle reazioni per la designazione di Gianvito Lomaglio a caporedattore Tgr Rai di Milano. "Questa volta - osserva Negri - e' il turno degli esponenti Ds nella commissione parlamentare di vigilanza che definiscono 'un atto di assoluta gravità' la nomina a responsabile della redazione milanese della Rai di Gianvito Lomaglio. il fatto che il direttore Angela Buttiglione non abbia informato preventivamente la commissione di vigilanza e', eventualmente, omissione da regolare nelle sedi proprie. non riguarda la struttura giornalistica e non giustifica in alcun modo giudizi preventivi, pesanti, fuori luogo sulla professionalita' di un giornalista. ancora prima di averne saggiato il lavoro sul campo". "Il dubbio - sottolinea il presidente - e' che la valutazione sia politica, non professionale. forse e' utile ricordare che solo i direttori-giornalisti sono titolati a valutare la professionalita' dei loro collaboratori, secondo l'art. 6 del contratto nazionale di lavoro giornalistico. non tocca ne' ai politici ne' agli organismi sindacali dare giudizi di merito. La classe politica dovrebbe garantire la liberta' dell'informazione, i direttori veridicita' e correttezza mentre il sindacato, Usigrai compresa, deve farsi carico di difendere le regole che presidiano e tutelano la professione giornalistica. se tutti rispettassero i loro ruoli, la stampa, scritta, parlata, on line che sia, riuscirebbe molto meglio ad assolvere al ruolo di presidio della democrazia". (ANSA). "Leggiamo con stupore le dichiarazioni rese all'Ansa dal presidente dell'Associazione Lombarda dei Giornalisti, Giovanni Negri, anche in merito alle nostre valutazioni sulla nomina di Gianvito Lomaglio alla guida del nostro giornale". Lo ha affermato, in un comunicato, il Cdr Rai di Milano. "Siamo stupiti perche' prima di fare dichiarazioni pubbliche ci saremmo quantomeno aspettati una sua telefonata per conoscere i motivi del nostro disagio - sottolinea l'organismo sindacale - fino a prova contraria questo Cdr costituisce rappresentanza di base del sindacato, espressione di tutti i giornalisti che lavorano in questa redazione e Negri, come presidente della Alg, e' il presidente della nostra organizzazione territoriale". "Quanto al merito delle critiche - afferma ancora il Cdr - rivendichiamo il nostro diritto di esprimere tutta la nostra preoccupazione e le nostre riserve per la nomina a capo redattore  della piu' grande redazione della Tgr di una persona priva di un adeguato curriculum giornalistico. un fatto che reputiamo grave e che ci fa dedurre che dietro questa a questa nomina ci sia un mandato politico. Ci dispiace, per questo, che il presidente del sindacato dei giornalisti lombardi non consideri il tema della difesa dell'indipendenza dei giornalisti come una precisa priorita' nell'impegno sindacale". (ANSA).

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