A seguito delle recenti dimissioni dell'amministratore delegato della Rai e di altri significativi cambiamenti all’interno del consiglio di amministrazione, European Centre for Press and Media Freedom (Ecpmf), la Federazione europea dei giornalisti (Efj), International Press Institute (Ipi) e OBC Transeuropa (OBCT) «esprimono una crescente preoccupazione riguardo le pressioni a cui è soggetta l’indipendenza dell’emittente, ed esortano il parlamento ad avviare un dibattito finalizzato alla riforma della governance e del sistema di finanziamenti della Rai e alla salvaguardia della sua indipendenza editoriale».
Lo si legge in un comunicato pubblicato sul sito web della Efj, nel quale dopo aver ripercorso tutta la vicenda viene posta l’attenzione sul disegno di legge presentato recentemente dalla senatrice della Lega Mara Bizzotto: «Attualmente, la Rai è finanziata dai cittadini tramite un canone televisivo e la pubblicità. In base alla riforma avanzata dalla Lega, il finanziamento dell’emittente pubblica diverrebbe direttamente soggetto alla determinazione annuale stabilita dalla legge di bilancio. Secondo gli standard europei di libertà di espressione, la Rai, in quanto emittente di servizio pubblico, dovrebbe godere di autonomia operativa e amministrativa rispetto a qualsiasi altra persona o entità, compreso il governo e qualsiasi sua agenzia. Tale autonomia deve essere sempre rispettata».
La nota si chiude con l’esortazione al parlamento italiano «ad avviare una riforma esaustiva della legislazione che disciplina l’emittente pubblica italiana per assicurarne l’indipendenza da ogni interferenza politica. Questa riforma dovrebbe consentire alla Rai di operare in un contesto di governance sostenibile, e di risorse certe ed adeguate, garantendo sia la sua indipendenza editoriale sia la sua responsabilità pubblica, come raccomandato dalla proposta per l’European Media Freedom Act».