Un doppio esposto, al Comitato per il Codice etico della Rai e al Consiglio di disciplina dell'Ordine dei giornalisti del Lazio, è stato presentato dal consigliere di amministrazione della Rai eletto dai dipendenti, Riccardo Laganà, e dal segretario dell'Usigrai, Vittorio di Trapani, nei confronti di Bruno Vespa. «La richiesta è quella di valutare, ciascuno per le proprie competenze, profili disciplinari e deontologici rispetto alle accuse rivolte da Vespa nei confronti di una Ong, seccamente smentite dai diretti interessati. Questo fatto ha esposto la Rai a rischi di immagine da parte di un proprio collaboratore», spiega l'Usigrai in una nota.
«Inoltre nei giorni precedenti – si legge ancora – Vespa ha rivolto gravi accuse nei confronti del proprio datore di lavoro, accusandolo di aver sospeso la trasmissione Porta a Porta "senza un motivo ragionevole" ipotizzando una decisione dal "sapore politico". Un qualunque dipendente sarebbe stato sanzionato per comportamenti analoghi. E le regole devono essere uguali per tutti».
In queste settimane epocali nella storia del Paese, conclude l'Usigrai, «la Rai sta dimostrando di essere un insostituibile punto di riferimento dei cittadini. E per questo un grazie va alle lavoratrici e ai lavoratori che, nonostante le difficoltà, stanno assicurando ancora una volta un prodotto di straordinaria qualità: nessun eroismo, semplicemente un profondo senso di responsabilità per la missione che si svolge al servizio del Paese. Ancor di più quindi devono essere sanzionati comportamenti che rischiano di inficiare questo lavoro straordinario».
La replica di Bruno Vespa: «Il consigliere Laganà e il segretario dell'Usigrai Di Trapani stanno programmando un sistema di censura sovietico. Ma non ce la faranno».