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La sede Rai di viale Mazzini a Roma (Foto: ImagoEconomica/Fnsi)
Rai 01 Lug 2025

Rai, Di Trapani: «Necessaria una governance indipendente»

Il presidente della Fnsi in audizione all'VIII commissione del Senato: «Esprimo rammarico per il fatto di arrivare a questa discussione in prossimità dell'8 agosto, la data nella quale il Media Freedom Act entrerà in vigore e ci ritroverà inevitabilmente fuori dalle norme europee».

«Esprimo rammarico per il fatto di arrivare a questa discussione in prossimità dell'8 agosto, la data nella quale il Media Freedom Act entrerà in vigore e ci ritroverà inevitabilmente fuori dalle norme europee». Lo ha detto il presidente della Federazione nazionale della Stampa italiana, Vittorio di Trapani, intervenendo martedì 1° luglio 2025 in audizione all'VIII commissione del Senato nell'ambito della discussione sulla riforma della Rai.

Il presidente della Fnsi ha poi sottolineato: «Oggi ci troviamo in una situazione per cui in Rai manca il presidente secondo la legge vigente, ormai da un anno, con una commissione di Vigilanza bloccata. È utile anche che si affronti il tema della concessione, che scadrà nel 2027, per evitare che ogni volta penda una spada di Damocle».

Sull'aspetto organizzativo, Di Trapani ha definito «utili» le «scadenze differenziate tra i diversi rappresentanti, sia del consiglio di rappresentanza che nel board di amministrazione. Questo cammina insieme a una durata del mandato che deve essere congrua, per consentire autonomia e indipendenza anche rispetto ai governi e alle maggioranze parlamentari. Se poi la procedura, come indica il Media Freedom Act, deve essere trasparente, chiediamo che le candidature passino per audizioni pubbliche, come avviene in altri Paesi».

Secondo Di Trapani sul tavolo c'è poi la necessità di «un finanziamento certo, congruo e di lunga durata, oggi la legge attuale non dà questa certezza», o si rischia «di consegnare alle maggioranze o ai governi un elemento di controllo molto forte».  A questo proposito Di Trapani ha citato i tagli ai programmi di informazione e inchiesta.

Il presidente della Fnsi ha infine evidenziato: «Oggi i giornalisti del servizio pubblico, laddove dovessero essere condannanti in via definitiva per diffamazione, a causa della natura dell'azienda, vengono chiamati a pagare di tasca propria» l'eventuale parte addebitata alla Rai. «Questo – ha concluso - è un peso enorme sulla possibilità dei giornalisti del servizio pubblico di fare inchiesta e denunce. Prima o poi questa tema andrà affrontato».

PER APPROFONDIRE
Il video integrale dell'audizione è disponibile a questo link.

@fnsisocial

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