«Il presidente dell'Ordine dei giornalisti del Molise, Vincenzo Cimino, in occasione dello sciopero indetto dall'Usigrai, il sindacato dei giornalisti Rai (lunedì 6 maggio 2024, ndr), ha dato le pagelle a chi si è astenuto dal lavoro e a chi, a suo giudizio, ha assicurato 'l'informazione ai cittadini in un momento delicato per il Paese', riferendosi ai Tg andati in onda dalla sede Rai Molise. Da sottolineare che l'agitazione ha avuto una adesione altissima a livello nazionale, basata sulla destrutturazione dell'informazione Rai, sull'autonomia e indipendenza del servizio pubblico radiotelevisivo». È quanto si legge in una nota a firma del Consiglio Direttivo dell'Assostampa del Molise diffusa martedì 14 maggio 2024.
«È bene rimarcare – prosegue il sindacato regionale – che il presidente dell'Ordine dei giornalisti del Molise rappresenta tutti gli iscritti, sia quelli che scioperano sia quelli che hanno deciso di lavorare, e non può permettersi distinzioni tra buoni e cattivi. Ma c'è di più. Battere le mani a chi non ha scioperato non tiene conto di un aspetto sindacale dirimente, tra i tanti: una minoranza di giornalisti ha consentito di mandare in onda alcuni notiziari che, di solito, vengono prodotti dall'intero corpo redazionale. Ciò vuol dire agli occhi dell'azienda, che la redazione della Tgr di Campobasso è sovradimensionata e quindi l'organico, conquistato dopo anni di battaglie da Usigrai, Fnsi e Assostampa, può essere ridotto».
Per l'Assostampa Molise, «tale comportamento è distonico anche in rapporto all'altra carica ricoperta da Cimino, presidente del Corecom Molise. Anche questo ruolo lo obbliga a essere 'terzo'. La figura apicale di una Autorità di Garanzia, quand'anche regionale, non è un libero pensatore che può lanciarsi in analisi socio-politiche, con un commento a dir poco inopportuno».