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Fnsi 30 Ott 2003

Rai, Arcigay: "Pregiudizi antigay tra giornalisti in Puglia". Cdr: "In redazione nessun pregiudizio"

Rai, Arcigay: "Pregiudizi antigay tra giornalisti in Puglia". Cdr: "In redazione nessun pregiudizio"

Rai, Arcigay: "Pregiudizi antigay tra giornalisti in Puglia". Cdr: "In redazione nessun pregiudizio"

“Non è con tredici minuti di diretta con orecchino per la notte della Taranta che si può far crescere il Tg”. E' il “pregiudizio anti-gay” verso un giornalista - denuncia in una nota l'Arcigay - contenuto in una lettera interna scritta da un vicecaporedattore del Tg Puglia della Rai. La missiva è stata inviata con la posta elettronica al direttore nazionale della testata giornalistica regionale, Angela Buttiglione, ai due vicedirettori di testata competenti per area, all'esecutivo Usigrai, al comitato di redazione ed a tutti i giornalisti della Rai Puglia. Il cronista a cui si fa cenno “con ammiccamento allusivo” è Vito Marinelli, tra gli organizzatori del “Bari pride 2003” dello scorso giugno, che nella lettera del “superiore” gerarchico “viene sfrontatamente e gratuitamente dileggiato in riferimento alla sua omosessualità”. Nello scritto - prosegue l'Arcigay - “si ravvisano altri due passaggi che lasciano trapelare un malcelato atteggiamento razzistico e di insofferenza verso i temi legati all'omosessualità: 'Prima davamo voce ai problemi dei disabili, ora della diversità ci occupiamo solo se Bari ospita il Gay pride'"; “'Ora gli inviati li mandiamo per una settimana a Torino per scoprire che il locale Festival del cinema nulla ha a che fare nè con la Puglia...' riferendosi al Festival internazionale del cinema gay e lesbico che si svolge da 18 anni a Torino, di cui si era occupata la Rai pugliese perché alla vigilia del Gay pride 2003 sarebbe stato ospitato anche da Bari”. “E' preoccupante, e al tempo stesso, istruttivo - rileva il presidente nazionale Arcigay, Sergio Lo Giudice - constatare come anche nel mondo dell'informazione, che più di altri dovrebbe essere impermeabile al pregiudizio e sensibile al tema del rispetto della dignità di tutti, trovino spazio espressioni così sfacciatamente sprezzanti e gratuite. Ancora più preoccupante che questo riguardi una città che ha vissuto per un anno il Gay pride e un'azienda fondamentale per il nostro paese come la Rai”. Il Comitato di Redazione della Tgr sede di Bari, “in relazione ai paventati pregiudizi anti-gay nella redazione Rai in Puglia”, esprime in un comunicato l' assoluta estraneità da tali preconcetti dei colleghi della redazione”. “Se ci sono diverse valutazioni personali - afferma il sindacato dei giornalisti Rai della Puglia - del tutto estranee dal lavoro quotidiano di informazione del nostro telegiornale, non sono ascrivibili alla redazione, ma solo a chi le esprime, tanto che la stragrande maggioranza dei colleghi ha ritenuto di prendere le distanze, con una lettera inviata al CdR, dalle dichiarazioni, ritenute offensive dal collega Vito Marinelli, a cui confermiamo la nostra stima”. Vito Marinelli ha risposto alla lettera del vicecaporedattore con una nota inviata alla direzione di testata ed alle rappresentanze sindacali dei giornalisti. Ha altresì informato della vicenda anche l'Ordine dei giornalisti di Puglia. Nel documento, del quale si sono appresi stralci, Marinelli ricorda che “lavora in Rai da 11 anni, e, finora, non era mai stato costretto a difendersi da attacchi del genere, per di più provenienti da chi occupa una posizione gerarchicamente superiore alla sua all'interno dell'azienda”. (ANSA)

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