Alla Regione Puglia servono servizi di informazione, ma l’ente non cerca giornalisti per realizzarli. Lo rende noto l'Associazione regionale di stampa che giudica «a dir poco singolare la lettera-invito redatta da una dirigente del servizio internazionalizzazione della Regione con la quale vengono chiamate a partecipare, per il costo di 15mila euro, aziende fornitrici di servizi, immagini e interviste in occasione di due eventi che saranno celebrati nella 80° Fiera del Levante in due padiglioni della Campionaria».
Singolare è che nella suddetta lettera «non venga nemmeno lontanamente immaginato – incalza l’Assostampa – che, trattandosi di servizi televisivi e/o interviste, tale produzione debba essere svolta da giornalisti, possibilmente assunti con regolare contratto. L'unico requisito richiesto alle aziende, non necessariamente editoriali, è l'iscrizione alla Camera di commercio. Ma desta ancora più preoccupazione il fatto che tali servizi, realizzati da un fornitore esterno, debbano essere "concordati" di volta in volta con la sezione dell'assessorato allo Sviluppo, dove non ci risulta sieda ai livelli apicali un direttore responsabile o un caporedattore, ovvero le figure previste dal contratto giornalistico per il controllo dei servizi giornalistici e l'autorizzazione alla loro messa in onda».
Inoltre, l'attività della società che risulterà vincitrice - definita di "media relations" - si specifica che debba perfino "garantire un minimo di 2 presenze" nei Tg o negli approfondimenti delle emittenti nazionali, alla faccia della sacrosanta autonomia con la quale le Tv nazionali – e i direttori e giornalisti che vi lavorano - decidono i loro palinsesti. E quanto alle tv locali, tale "garanzia" viene estesa a ben "20 servizi televisivi nei Tg" con tanto di specifica sulle 13 emittenti pugliesi destinatarie di tale decisione dall'alto.
«In pratica – rileva il sindacato regionale – in un sol colpo non solo si decide cosa debba andare in onda nelle emittenti nazionali e locali durante l'evento fieristico, ma gli si prepara il servizio "precotto", svolto da aziende non editoriali e pagato con i fondi comunitari destinati dall’Unione europea alla Regione, in modo che tali emittenti non debbano più utilizzare il lavoro dei loro giornalisti dipendenti, possibilmente sulla base di scalette decise autonomamente, per seguire gli eventi della Campionaria. Un nuovo modo di utilizzare i fondi pubblici: creare i presupposti per la disoccupazione nelle tv».
Il presidente dell’Assostampa di Puglia, Bepi Martellotta, invita quindi «il presidente della Giunta regionale a revocare quanto prima tale avviso, i cui termini scadono il prossimo 2 agosto, e a riformulare le prestazioni richieste per la comunicazione della attività della Regione in Fiera seguendo due strade, tra l'altro ampiamente sperimentate: o utilizzando servizi di comunicazione esterni ma svolti da aziende editoriali e/o uffici stampa che danno lavoro a giornalisti con regolare contratto, o finanziando campagne promozionali sulle testate (tv e giornali) regolarmente registrate in Puglia e in Italia e libere di seguire come credono ciò che la Regione intenderà comunicare sulle attività di internazionalizzazione nella Campionaria 2016».