Presentate da una deputata democratica della California, prevedono l'eventuale controllo della Federal Trade Commission (FTC) sulle pratiche finalizzate al cosiddetto ‘’behavioral advertising’’ (la pubblicità costruita sul profilo dei singoli internauti) e, più in generale, al tracciamento delle attività online
Le pratiche finalizzate alla cosiddetto ‘’behavioral advertising’’ – la pubblicità costruita sul profilo dei singoli internauti – e, più in generale, al tracciamento delle attività online potrebbero essere regolamentate negli Stati Uniti dalla Federal Trade Commission (FTC).
Lo prevedono due proposte di legge indipendenti presentate al Congresso Usa da una deputata democratica della California, Jackie Speier, che – racconta Mauro Vecchio su Punto informatico – puntano ad anteporre la tutela della privacy online alle voglie di profitto di grandi e piccole aziende.
Secondo Vecchio, la prima proposta, denominata Do-Not-Track-Me-Online Act, affida alla Federal Trade Commission il compito di diramare – in un arco temporale di 18 mesi – una serie di regole chiare da imporre alle varie aziende. Gli utenti dovranno avere in pratica facoltà di scelta, soprattutto se contrari allo sfruttamento di cookie e affini per gli scopi del marketing.
I compiti di FTC non si limiteranno alla stesura di regole chiare, peraltro molto simili a quelle già imposte dalla Do Not Call List per le attività di marketing telefonico. La commissione statunitense sarà investita di un potere sanzionatorio verso tutti quegli attori che non rispetteranno le regole. Le aziende potrebbero dunque finire nel mirino delle leggi a tutela dalle pratiche commerciali scorrette.
La seconda proposta di Jackie Speier punta a introdurre nella legislazione americana un ulteriore complesso di norme, definito Financial Information Privacy Act. Le aziende statunitensi – precisa Punto informatico -verrebbero obbligate a chiedere agli utenti uno specifico permesso per il successivo sfruttamento di informazioni bancarie e finanziarie.
(da Lsdi)