Questa volta a essere risarciti sono stati i giornalisti denunciati, e poi prosciolti, mentre a essere condannato e' stato il querelante, che dovra' risarcire 2.000 euro al cronista del 'Corriere della Sera', Federico Berni e all'ex direttore del quotidiano, Stefano Folli, per aver intentato un'azione legale ''con colpa grave'', pur avendo, la consapevolezza che i fatti riportati nell'articolo ''incriminato'' erano veri.
La decisione di prosciogliere i due giornalisti e di condannare il denunciante al risarcimento e' del gup di Milano, Guido Salvini, che ha accolto la richiesta di non luogo a procedere del pm Cristiana Roveda. L'articolo da cui era nata la denuncia era del 27 maggio 2004 e riguardava un provvedimento del giudice civile di Monza, il quale aveva imposto che gli incontri tra un padre e la figlia piccola, dopo la separazione dalla madre, avvenissero con il controllo dei servizi sociali. Una delle cause della rottura del matrimonio, infatti, era stato il fatto che l'uomo, di origine magrebina e di fede islamica, aveva cominciato a imporre alla piccola dei costumi molto rigidi, tra cui l'obbligo di portare il velo. Da qui la denuncia per diffamazione a mezzo stampa. Accusa dalla quale i due giornalisti, assistiti dall'avvocato Caterina Malavenda, sono stati prosciolti, mentre e' stata condannato al risarcimento il querelante.(ANSA)