Un cronista del giornale La Provincia di Cremona, Mauro Cabrini, e il direttore, Enrico Pirondini sono stati condannati rispettivamente a 6 e 4 mesi di reclusione per violazione della legge sulla privacy.
Un cronista del giornale La Provincia di Cremona, Mauro Cabrini, e il direttore, Enrico Pirondini sono stati condannati rispettivamente a 6 e 4 mesi di reclusione per violazione della legge sulla privacy. La direttrice e un’impiegata di una filiale della Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza hanno sostenuto, nel processo terminato oggi, di avere subito conseguenze gravi leggendo il resoconto della cronaca di una rapina compiuta nella loro banca. Le due donne hanno chiesto che venisse loro riconosciuto il danno subito dalla violazione della legge sulla privacy, giacchè il quotidiano La Provincia aveva riportato i loro nomi. Le due dipendenti della banca, che si sono costituite parte civile, hanno ottenuto anche il risarcimento del danno. Tra il deposito della querela e il giudizio è infatti cambiata la legge costituita dall’articolo 167 del Decreto 196/03 che richiede, perchè la violazione della privacy costituisca reato, che l’interessato abbia riportato anche un danno. E le due querelanti, una già nell’udienza del 3 dicembre scorso, l’altra in quella di oggi, hanno dichiarato di aver avuto dei danni alla persona non già a seguito della rapina, ma a causa della lettura del giornale. Danni costituiti da disturbi ginecologici per l’impiegata e dermatologici per la direttrice. Entrambe hanno altresì lamentato uno stato di paura. «Sentenze come queste sono medaglie del mestiere - ha commentato Enrico Pirondini - Aspetto serenamente l’appello, confidando, come in altri casi, che venga resa limpidamente giustizia al cronista. Facendo quello che abbiamo fatto, ho seguito l’indicazione del presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, che chiede schiena dritta e correttezza nell’informazione». Il Comitato di redazione del giornale La Provincia ha espresso sconcerto per la sentenza e solidarietà a direttore e cronista «che - sostiene l’organismo sindacale - non hanno fatto altro che il loro dovere: raccontare quanto accaduto per dar conto al lettore di un fatto di cronaca nera». Il Comitato di redazione della Provincia ha espresso anche «rammarico, e timori, per una situazione che impedisce sempre più spesso di svolgere il lavoro di giornalista come si deve». (ANSA) Giovanni Negri, Presidente dell’Associazione Lombarda dei Giornalisti, comunica: “Esprimo piena solidarietà al direttore della Provincia di Cremona Enrico Pirondini e al collega Mauro Cabrini ingiustamente e incredibilmente condannati dal tribunale di Cremona. Il fatto clamoroso è che i colleghi sono stati condannati per violazione di una legge che non esiste più . Un errore così grave deve far riflettere l’intera categoria anche alla luce di quanto sta accadendo in merito alla legge sulla diffamazione in discussione al Senato . Va ricordato che sono i cittadini ad avere il diritto ad essere informati: i giornalisti sono lo strumento altamente professionale affinchè questo diritto venga garantito nel pieno rispetto delle leggi. Esprimo ancora piena solidarietà a tutti i colleghi della Provincia di Cremona, certo che continueranno il loro lavoro con grande professionalità senza farsi intimidire.”