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Vertenze 21 Mar 2014

Preoccupazione per i licenziamenti all’Associazione tv e minori

“La Fnsi esprime preoccupazione per il licenziamento di quattro lavoratrici dell’Associazione di tv e minori le  quali per oltre dieci anni hanno assicurato l’operatività del Comitato omonimo. Oltre alla solidarietà a chi perde il lavoro il Sindacato dei giornalisti sottolinea la propria preoccupazione rispetto alle possibili conseguenze della messa in liquidazione della Associazione. Il rischio è quello di un blocco o, quantomeno, di una riduzione della operatività del Comitato che svolge un ruolo importante su un tema delicatissimo quale quello della tutela dei minori e dei valori etici ell’informazione.

“La Fnsi esprime preoccupazione per il licenziamento di quattro lavoratrici dell’Associazione di tv e minori le  quali per oltre dieci anni hanno assicurato l’operatività del Comitato omonimo. Oltre alla solidarietà a chi perde il lavoro il Sindacato dei giornalisti sottolinea la propria preoccupazione rispetto alle possibili conseguenze della messa in liquidazione della Associazione. Il rischio è quello di un blocco o, quantomeno, di una riduzione della operatività del Comitato che svolge un ruolo importante su un tema delicatissimo quale quello della tutela dei minori e dei valori etici ell’informazione.

La Fnsi nel ribadire la propria vicinanza alle lavoratrici, auspica che si trovi una soluzione occupazionale e che si diano garanzie di continuità del Comitato”.  

Tv: Apuzzo (Slc Cgil) su Comitato tv e minori, minori hanno bisogno di tutele, le lavoratrici di risposte

“Abbiamo letto con stupore le dichiarazioni di Maurizio Mensi, presidente del Comitato Media e Minori, relative alla vicenda del licenziamento delle quattro lavoratrici dell’Associazione Tv e Minori che, per oltre 10 anni, hanno assicurato l’operatività del Comitato. Spiace infatti notare che, al di là della dichiarata solidarietà nei confronti delle stesse nulla si stia facendo per fare luce su una vicenda che, lo ribadiamo, rischia di mettere in pericolo  la tutela dei minori – dichiara Barbara Apuzzo, segretaria nazionale Slc Cgil. “L’art. 35 del Testo Unico della Radiotelevisione (Decreto legislativo n. 177, 31 luglio 2005) specifica che “all’attività del Comitato il Ministero fornisce supporto organizzativo e logistico mediante le proprie risorse strumentali e di personale, senza ulteriori oneri a carico del bilancio dello Stato”.”
 “Le quattro lavoratrici hanno infatti lavorato senza pesare sul bilancio del Ministero ed in sinergia con i “colleghi” ministeriali – ricorda Apuzzo –  il cui supporto “organizzativo e logistico” era fornito tramite la messa a disposizione dei locali, della segreteria e della gestione del protocollo ministeriale (e non del Comitato!) per l’entrata di documentazione all’interno del Ministero stesso. Un po’ come dei “padroni di casa” in grado anche di rapportarsi con i tecnici, con gli operai per questioni legate al telefono o a internet, con la portineria.” “Nello stesso Testo Unico, così come nel Codice e nella L. 3 maggio 2004 n. 112, si specifica infine che non ci devono essere “ulteriori oneri a carico dello Stato”. E’ evidente dunque che il lavoro dei Ministeriali è differente e in alcun modo sovrapponibile a quello dell’Associazione, anche “per non gravare economicamente sullo Stato”.”
 “Constatiamo che, nella migliore delle ipotesi, regni un po’ di confusione circa il preziosissimo lavoro fin qui svolto dalle lavoratrici, il cui ruolo è chiaramente definito dall’art 6.5 del Codice di autoregolamentazione Tv e minori, successivamente trasformato in legge (L. 3 maggio 2004 n. 112) e su quali siano le reali competenze dei soggetti a vario titolo coinvolti.”
 “Leggendo Mensi sembra che le lavoratrici abbiano semplicemente svolto un lavoro da ghost writers per conto del Ministero. Noi diamo chiaramente un’interpretazione diversa – conclude la sindacalista. Crediamo sia necessario un intervento urgente di Rai e Mediaset per revocare i licenziamenti, nonché delle istituzioni competenti, per chiarire definitivamente come debba effettivamente funzionare uno strumento così essenziale per la tutela dei minori.”

@fnsisocial

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