“Destano preoccupazione e allarme le ricorrenti voci di cessione di “Liberazione”, in quota rilevante, se non maggioritaria, a Luca Bonaccorsi, già editore di “Left”, giornale sottosequestro giudiziale e al centro di un vasto contenzioso anche giuslavoristico
I partiti sono liberi di non pubblicare più i loro giornali o, in caso contrario, di fissarne la loro missione. Ma operazioni nebulose come quelle di cui si parla con insistenza sono qualcosa di più di un passaggio ad un editore privato, pur mantenendo il marchio e il controllo politico del partito sul giornale. Esse suscitano sconcerto e debbono essere perciò chiarite al più presto, nelle sedi proprie, comprese quelle sindacali. Fosse vera la notizia che vuole editore di riferimento lo stesso di “Left” ci sarebbe davvero da fare chiarezza al più presto, su progetti, sostenibilità, prospettiva di futuro. E’ noto a tutti il contenzioso pesantissimo di “Left”, giornale al centro di azioni di rivalsa giudiziaria e carico di diverse vertenze, anche legali, cui sono stati costretti i giornalisti. Le lotte politiche, pur legittime, e il confronto interno di un partito, a giudizio della Federazione della Stampa, debbono fermarsi prima che si rischi di distruggere il patrimonio politico-editoriale che non è delle fazioni, ma che stabilmente è innestato nella vita del Paese. La Fnsi, insieme all’Associazione della Stampa Romana, chiede alla proprietà e al partito di Rifondazione comunista che faccia chiarezza su voci e programmi e che torni rapidamente al tavolo delle relazioni sindacali, per il quale il sindacato si era già attrezzato ad affrontare il piano di risanamento e rilancio presentato a norma di legge e di contratto e che è stato, di fatto, bocciato dall’azionista di controllo della stessa proprietà. C’è bisogno di un clima di fiducia e di chiarezza, non solo per la legittima tutela dei posti di lavoro e del futuro del giornale, che gode del finanziamento pubblico per le testate di partito, ma anche per il futuro di un quotidiano di idee che è e può continuare ad essere voce importante del pluralismo dell’informazione finché poggia le sue radici su un territorio solido e senza ambiguità. Fnsi e Associazione Stampa Romana sono vicine ai colleghi e sono pronte a fare la loro parte per il recupero di relazioni corrette e per contribuire ad azioni di rilancio di “Liberazione” che non lascino adito a gravi incertezze o che non siano coperte da azioni politiche che abbiano altri obiettivi”. "Sono molto d'accordo con le preoccupazioni della Fnsi, volte -come sostiene l'autorevole rappresentanza nazionale dei giornalisti italiani- a far si' che le lotte interne e intestine al Prc non distruggano il patrimonio che il quotidiano del partito Liberazione rappresenta per Rifondazione e per la sinistra italiana". Lo osserva Paolo Ferrero, segretario nazionale del Prc, che in una nota spiega: "Proprio per questo, io in prima persona e tutta la segreteria del Prc lavora da mesi, tra mille difficolta' e mille campagne di stampa contrarie e ostili, al rilancio -oltre che alla salvezza dei posti di lavoro- di Liberazione, e proprio per questo qualsiasi offerta di acquisto del quotidiano del partito dovesse mai concretizzarsi, essa sara' attentamente valutata dalla proprieta', cioe' dal partito-editore, in ogni suo elemento e caratteristica, e immediatamente portata a conoscenza e discussa con le organizzazioni sindacali, interne e di categoria". Proprio per questo motivo, prosegue Ferrero, "abbiamo valutato -come segretario, segreteria e Direzione nazionale del Prc- che prima che vi fosse qualsiasi offerta concreta e valutabile seriamente di acquisto della testata Liberazione, sarebbe stato del tutto assurdo e controproducente montare il polverone di pretestuose polemiche e finti scandali che si sta montando in questi giorni sulla stampa da parte di una area ben specifica del partito". A giudizio del segretario del Prc "e' questo polverone, sono queste polemiche e accuse che hanno un unico, concreto e reale obiettivo: distruggere il patrimonio di Liberazione, la sua storia e il suo futuro, quello che tutti -a parole- dicono di voler preservare e difendere". Ferrero non ha dubbi: "Una sola cosa e' sicura, come ho gia' detto ieri sera: non c'e' nessuna vendita diLiberazione in corso, oggi. C'e' solo l'impegno, assiduo e costante, della proprieta' e del partito-editore, come abbondantemente e con dispendio di molte energie e risorse del partito e' stato sempre fatto, in questi anni e in questi mesi e giorni, a continuare a garantire, tutti i giorni, l'uscita del quotidiano del Prc, a coprirne il cospicuo deficit, a garantire i posti di lavoro e tutto il necessario affinche' Liberazione possa uscire ogni giorno, scrivere, diffondere, esserci". Alla Fnsi e a Stampa romana, infine, conclude, "assicuro che il tavolo con le organizzazioni sindacali, interne e nazionali, con cui il dialogo non si e' mai interrotto, sara' ripreso al piu' presto, nel pieno rispetto delle prerogative di tutti". (Dire)