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Fnsi 14 Dic 2004

Potenza, due giornalisti ascoltati in Procura per fuga di notizie.Serventi Longhi: "Strana iniziativa del Procuratore"

Potenza, due giornalisti ascoltati in Procura per fuga di notizie.Serventi Longhi: "Strana iniziativa del Procuratore"

Potenza, due giornalisti ascoltati in Procura per fuga di notizie.Serventi Longhi: "Strana iniziativa del Procuratore"

Un giornalista della redazione di Potenza della Gazzetta del Mezzogiorno, Giovanni Rivelli, e il fotografo Toni Vece, di Potenza, sono stati interrogati, come persone informate sui fatti, dal Procuratore generale della Repubblica di Potenza, Vincenzo Tufano, in seguito a un esposto di alcuni avvocati che hanno denunciato una probabile fuga di notizie in occasione dell'operazione "Iena 2", scattata il 22 novembre scorso e relativa a presunte collusioni tra mafia e politica a Potenza. Con l'esposto-denuncia, gli avvocati hanno chiesto alla Procura generale di verificare chi aveva informato Rivelli e Vece dell'esistenza dell'operazione. Appresa la notizia dell'interrogatorio dei due operatori dell'informazione, l'ordine dei giornalisti e l'Assostampa della Basilicata hanno espresso "preoccupazione per l'agibilità e la garanzia dell'esercizio del diritto-dovere di cronaca" e hanno condannato "la semplificazione strumentale di chi vorrebbe attribuire responsabilità a chi racconta i fatti, piuttosto che a quelli che ne sono eventuali protagonisti". Anche il presidente del Corecom della Basilicata, Luigi Scaglione, oggi ha commentato l'interrogatorio del giornalista e del fotografo con una nota. "Che il mondo dell'informazione debba interrogarsi sull'effetto mediatico realizzato con la diffusione delle notizie in occasione della recente eclatante azione giudiziaria - ha affermato - è sin troppo evidente. Ma da qui a cercare tra gli operatori dell'informazione i responsabili unici della diffusione di foto e notizie, ne corre. Chi ha firmato l'esposto nei confronti dei due giornalisti ascoltati dal Procuratore Generale deve forse avere più coraggio nell'indicare i presunti responsabili della fuga di notizie, invece di cercare tortuose vie per identificare i presunti delatori. I giornalisti fanno il loro mestiere, come lo fanno i magistrati e gli avvocati. Da qui, la preoccupazione per il clima instauratosi, che ci auguriamo non limiti il diritto dei cittadini lucani ad essere informati". (Apcom) ''E' davvero singolare che due giornalisti a Potenza siano stati sentiti personalmente dal Procuratore Generale della Repubblica dopo un esposto presentato da legali di indagati''. A sottolinearlo e' il segretario della Fnsi Paolo Serventi Longhi. ''I giornalisti sono chiamati a svolgere la loro professione dovunque si manifestino attivita' degne di essere fatte conoscere - continua Serventi - pur nel rispetto delle leggi e dei diritti e delle garanzie di tutti i cittadini. Ci sembra francamente strano che si voglia in qualche maniera limitare la liberta' di informazione attribuendo responsabilita' a chi fa lecitamente il proprio lavoro ed esattamente il giorno dopo l'importante messaggio del Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, rivolto ai giornalisti di tenere dritta la spina dorsale''. (ANSA).

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