Porro: "A Politi la solidarietà del Cdr e della redazione, ma Repubblica è tra le realtà più rappresentate in Consiglio nazionale"

Porro: "A Politi la solidarietà del Cdr e della redazione, ma Repubblica è tra le realtà più rappresentate in Consiglio nazionale"

LETTERA APERTA DI GABRIELE PORRO ("la Repubblica") "Cari colleghi, il XXIV congresso della Federazione Nazionale della Stampa Italiana si è concluso con la riconferma di Paolo Serventi Longhi segretario e di Franco Siddi presidente della Fnsi. Nel Consiglio nazionale, che comprende circa un'ottantina di giornalisti professionisti, sono entrati sei colleghi di Repubblica: le colleghe Capua e Mazzocchi, i colleghi Lorusso, Preve, Tropea ed io. Personalmente sono molto lieto di trovarmi all'interno di questa che mi pare una rappresentanza professionalmente e sindacalmente qualificata ed equilibrata, che comprende e rappresenta diverse anime e correnti del sindacato, di diverse collocazioni geografiche e lavorative, in grado di portare dentro la Fnsi molte e importanti istanze del nostro giornale, anche e soprattutto in vista della imminente discussione della piattaforma sul nuovo Contratto e della successiva trattativa con gli editori. Anche a me dispiace che di questo gruppo non faccia parte Marco Politi, e senza discutere, per rispetto delle scelte altrui, le decisioni della delegazione romana che ha puntato su altre persone, voglio comunque offrire a Marco la mia, e credo di poter dire la nostra, nel senso di tutto il Cdr e della redazione, solidarietà personale, sindacale e professionale. Credo comunque che Repubblica sia in questo nuovo Consiglio nazionale una delle realtà più rappresentate, seconda forse soltanto alla Rai, e già dai giorni del congresso ci siamo tutti dichiarati reciprocamente la volontà di lavorare dentro il Sindacato con impegno unitario (dei sei eletti al CN e degli altri delegati di Repubblica al Congresso) a favore della categoria e certamente, in particolare, dei colleghi di Repubblica. Probabilmente la discussione sul Contratto avrà anche toni aspri, forse ci dividerà, ma credo di poter dire, a nome del Cdr innanzitutto, e degli altri colleghi impegnati nei ruoli dirigenti del sindacato più in generale, che sarà massimo il nostro sforzo nel garantire sopra e prima di tutto la continuazione di quel lavoro unitario che ha caratterizzato dentro Repubblica questo 2004 faticoso, ma, mi pare di poterlo dire, non privo di risultati concreti per la redazione. Un abbraccio affettuoso a tutti". Gabriele Porro