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Veduta della Valdinievole dal castello di Monsummano Alto (Foto: Sailko via Wikimedia Commons)
Associazioni 13 Dic 2022

Pistoia, Ast: «Tenuta nascosta per 24 ore l'informazione sul ritrovamento di un cadavere. Inaccettabile»

Il sindacato regionale «non può che deplorare l'atteggiamento di chi ha gestito» la vicenda del corpo semicarbonizzato rinvenuto in un bosco della Valdinievole. «Esempio emblematico delle difficoltà  a cui sono sottoposti i cronisti, nello svolgimento del loro lavoro, a causa della "riforma Cartabia"», rileva.

L'Associazione Stampa Toscana, «anche a nome di tutti i colleghi che si occupano di cronaca nera e giudiziaria, e naturalmente di tutti i cittadini che hanno il diritto ad essere correttamente informati, non può che deplorare l'atteggiamento di chi ha gestito, e fornito solo 24 ore più tardi, l'informazione sul ritrovamento di un cadavere semicarbonizzato in un bosco della Valdinievole. Siamo di fronte alla "notizia del giorno dopo". Inaccettabile». È quanto si legge in una nota del sindacato regionale.

«Domenica sera, 11 dicembre – spiega l'Ast –, il corpo senza vita di un uomo di 54 anni viene trovato dai carabinieri di Montecatini sulle colline di Buggiano. L'indagine è coordinata dalla Procura di Pistoia. C'è un fermato, il figlio della vittima, accusato di aver ucciso il padre a coltellate, occultando il cadavere avendogli prima dato fuoco. La notizia circola informalmente tra i media dal mattino successivo (lunedì 12 dicembre) e viene resa nota, ancora informalmente, dagli inquirenti solo nel tardo pomeriggio».

Incalza l'Assostampa: «I cronisti hanno dovuto attendere addirittura il martedì mattina (13 dicembre 2022) per ricevere un comunicato da parte dei carabinieri, approvato dalla Procura, nel quale la vicenda viene sommariamente ricostruita. Sempre dalla Procura, tuttavia, arriva il divieto assoluto per gli inquirenti a rilasciare qualunque tipo di dichiarazione alla stampa. Tutto questo a oltre 36 ore dal fatto di cronaca».

L'Assostampa Stampa Toscana «denuncia di nuovo una vicenda emblematica delle difficoltà a cui sono sottoposti i cronisti, nello svolgimento del loro lavoro, a causa della "riforma Cartabia". Una riforma contro la quale vale la pena continuare a protestare, per l'oggettiva lesione del diritto di cronaca – conclude il sindacato regionale – che comporta e che incide, come sottolineato, anche sul diritto all'informazione dei cittadini».

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