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Palazzo Mercanti, sede degli uffici del Comune di Piacenza (Foto: interno.gov.it)
Associazioni 15 Nov 2021

Piacenza, 'stretta' contro la fuga di notizie. Aser: «Il Comune contro la libertà  di stampa»

Il sindacato regionale interviene dopo la pubblicazione di una nota in cui l'amministrazione sostiene che occorre tutelare ente e controparti «evitando la diffusione di informazioni e dati riservati». Un 'giro di vite' interno che «silenzia di fatto gli uffici con l'obiettivo di evitare che i cittadini sappiano quanto avviene in municipio», denuncia l'Assostampa.

«È singolare che nel 2021 un Comune, attraverso un comunicato stampa, annunci un "giro di vite" interno silenziando di fatto i propri uffici con l'obiettivo di evitare che i cittadini sappiano quanto avviene in municipio. È singolare perché sono proprio comportamenti come questi che non solo contrastano con l'articolo 21 della Costituzione, ma dimostrano come la libertà di stampa sia quotidianamente sotto attacco, anche da parte di chi, come un Comune, la dovrebbe difendere». Questo il commento con cui l'Associazione stampa dell'Emilia Romagna ribatte alla nota dell'ufficio stampa del Comune secondo cui dall'Ente sono state ribadite «agli organi istituzionali, politici e agli uffici comunali» le responsabilità «conseguenti all'indebita diffusione di notizie riservate, principalmente nei confronti dei soggetti che possano ritenersi lesi da illecite divulgazioni, che possono poi essere veicolate anche tramite gli organi di informazione».

Di fronte al comunicato stampa, l'invito del sindacato regionale al Comune di Piacenza è «a bollare la nota diffusa contro "la fuga di notizie" come uno "scherzo di cattivo gusto" e di scusarsi con i cittadini e con i giornalisti della città. Se il Comune di Piacenza – rileva l'Aser – non gradisce che un quotidiano importante come La Libertà faccia il proprio lavoro, cioè pubblicare notizie, non può risolvere il problema tappando la bocca ai propri dipendenti o cercando di limitare il raggio d'azione dei giornalisti con metodi che ricordano tempi passati (fortunatamente) e molto bui per il nostro Paese. Teniamo a precisare al sindaco, infine, che i giornalisti sanno perfettamente cosa è lecito pubblicare o meno senza prendere lezioni da chi, ci pare, vuole solo evitare che si accendano riflettori sulla propria attività».

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