“Oggettivamente, non se ne può più. Nello scontro politica-magistratura non possono essere chiamati a pagare i giornalisti se danno notizie, ancorché su di esse e sulla loro valenza in termini di interesse pubblico, ciascuno possa avere opinioni diverse. La perquisizione di oggi a carico della collega de “Il giornale” Anna Maria Greco appare, allo stato, assolutamente incomprensibile, oltreché, nei fatti, pesantemente invasiva.
Le notizie “riservate”, non escono mai con le proprie gambe. Ma se si volesse prendere a prestito una espressione del moderno linguaggio politico-giudiziario, si potrebbe dire che si va a cercare presunte colpe, neanche meglio precisate, nell’”utilizzatore finale”. Cosi non si può andare avanti. Ai giornalisti è chiesto, tanto più in questa fase di scontro politico e istituzionale dai toni esasperati, di alzare l’asticella della responsabilità, per non fare la fine dei vasi di coccio. Ma occorre misura e rispetto, da parte di tutti”.
LA FEDERAZIONE NAZIONALE DELLA STAMPA ITALIANA COMUNICA:
“Nella fretta di parlare male della Fnsi gli onorevoli Jole Santelli e Giorgio Straquadanio non leggono le agenzie. Se lo avessero fatto avrebbero notato che sulla grave perquisizione a Il Giornale e alla nostra collega, Anna Maria Greco, prima di loro era intervenuto il Sindacato dei giornalisti, nella persona del suo Segretario, Franco Siddi. Contrariamente a ciò che dicono gli esponenti pdl, la Fnsi ha sempre a cuore la libertà di stampa. Comunque se ci inviano i loro indirizzi email personali saremo felici di inviare i nostri comunicati in anteprima”.
PERQUISITA L’ABITAZIONE ROMANA DELLA GIORNALISTA ANNA MARIA GRECO DE "IL GIORNALE" PER UN ARTICOLO SULLA BOCCASSINI
Sono in corso alcune perquisizioni nell'abitazione romana della giornalista de "Il Giornale", Anna Maria Greco. A disporle è stata il pubblico ministero Silvia Sereni e a quanto risulta il provvedimento è stato disposto per la presunta violazione dell'articolo 323 del codice penale, quello relativo all'abuso d'ufficio. La perquisizione è in relazione all'articolo, secondo quanto riferisce il quotidiano, sul procuratore aggiunto di Milano Ilda Boccassioni, dal titolo "La doppia morale di Bocassini". "I carabinieri - si legge in una nota del quotidiano - hanno fatto irruzione a casa della giornalista intorno alle nove: hanno sequestrato il computer di Anna Maria Greco e persino quello del figlio della cronista. Nel provvedimento di notifica si legge che altre perquisizioni saranno effettuate all'interno della redazione romana del quotidiano.
"Per l'ennesima volta la casta dei magistrati mostra il suo volto violento e illiberale", è il primo commento del direttore de Il Giornale, Alessandro Sallusti.
"La perquisizione nell'abitazione privata della collega Anna Maria Greco, autrice dell'articolo che conteneva sentenze pubbliche del Csm, non solo è un atto intimidatorio ma una vera e propria aggressione alla persona e alla libertà di stampa. Stupisce che soltanto le notizie non gradite ai magistrati inneschino una simile repressione quando i magistrati stessi diffondono a giornalisti amici e complici atti giudiziari coperti da segreto al solo scopo di infangare politici non graditi". (AGI)
L’ASSOCIAZIONE LOMBARDA DEI GIORNALISTI CONDANNA LA PERQUISIZIONE ALLA COLLEGA ANNA MARIA GRECO
L’Associazione lombarda dei giornalisti (Alg) esprime piena solidarietà alla collega de “Il Giornale” Anna Maria Greco per essere stata vittima di un’azione – una perquisizione anche fisica della collega - che non esitiamo a definire grave e incomprensibile. Il sindacato si augura che l’ennesimo episodio a danno della nostra categoria sia l’ultimo di una serie di vicende che, inserite in un panorama di “scontro tra la politica e la magistratura” (come lo ha definito il segretario della FNSI, Franco Siddi), umiliano e mortificano la professione del giornalista che — giova sempre ricordarlo — è quella di “dare notizie”. I giornalisti devono essere consapevoli della fase storica che si sta vivendo e, di conseguenza, devono confermarsi attenti e responsabili nell’ambito della loro professione, ma non possono diventare le vittime di contrapposizioni politico-giudiziarie, passando addirittura come i colpevoli di situazioni che hanno, invece, come protagonisti, altri soggetti.
APPELLO UNCI/SCR AL CSM
Ancora una volta il Sindacato cronisti romani e l’Unione nazionale cronisti italiani si vedono costretti ad appellarsi al Consiglio superiore della magistratura per denunciare comportamenti scorretti e intimidatori nei confronti di un giornalista: la cronista de “Il Giornale” Anna Maria Greco che non ha altra colpa sulla coscienza se non quella di aver adempiuto al dovere di diffondere notizie in suo possesso. Anche se scottanti perché riguardano il passato, documentato da pubbliche sentenze di un noto magistrato milanese, Ilda Boccassini. Ci auguriamo che il CSM, i cui giudizi sono sempre esemplari, conduca un’inchiesta fino in fondo su un caso che ha assunto dimensioni inquietanti dopo le ultime rilevazione della giornalista. Non solo ha subito perquisizioni in casa e al giornale, nonché il sequestro del computer, ma è stata obbligata a spogliarsi integralmente davanti alle forze dell’ordine.
IL GIORNALE: SIDDI (FNSI), NON SE NE PUO' PIU'. RISPETTARE GIORNALISTI (ASCA) - Roma, 1 feb - ''Oggettivamente, non se ne puo' piu'.
Nello scontro politica-magistratura non possono essere chiamati a pagare i giornalisti se danno notizie, ancorche' su di esse e sulla loro valenza in termini di interesse pubblico, ciascuno possa avere opinioni diverse. La perquisizione di oggi a carico della collega de 'Il giornale' Anna Maria Greco appare, allo stato, assolutamente incomprensibile, oltreche', nei fatti, pesantemente invasiva''. Lo dichiara il segretario generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Franco Siddi, che aggiunge: ''Le notizie 'riservate', non escono mai con le proprie gambe. Ma se si volesse prendere a prestito una espressione del moderno linguaggio politico-giudiziario, si potrebbe dire che si va a cercare presunte colpe, neanche meglio precisate, nell''utilizzatore finale'. Cosi non si puo' andare avanti. Ai giornalisti e' chiesto, tanto piu' in questa fase di scontro politico e istituzionale dai toni esasperati, di alzare l'asticella della responsabilita', per non fare la fine dei vasi di coccio. Ma occorre misura e rispetto, da parte di tutti''.
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IL GIORNALE: ROSATO(PD), PDL NON USI VICENDA PER NUOVA CROCIATA (ASCA) - Roma, 1 feb - ''Le iniziative della magistratura non devono mai essere usate, tanto piu' in questa fase di acceso scontro politico, per fare nuove crociate. Ci pare, invece, che questa sia l'intenzione del Pdl di fronte alle iniziative assunte dalla Procura di Roma sulla pubblicazione di notizie tratte da documenti riservati del Csm''.
Lo dichiara Ettore Rosato, deputato del Pd ed esponente del Copasir, il quale aggiunge: ''non e' mai troppo tardi per dare un segnale di buona volonta' . Il segretario della Fnsi, Franco Siddi, chiede ai giornalisti ''di alzare l'asticella della responsabilita', per non fare la fine dei vasi di coccio': ma l'appello alla misura e al rispetto dei ruoli deve valere per tutti''.
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