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Fnsi 17 Ott 2003

Perquisizione dei carabinieri al “Giornale”: pesanti dubbi della Fnsi Siddi: "Incomprensibile e spropositata" Il comunicato dell'Assostampa Lombarda Piena solidarietà ai colleghi dall'Associazione Stampa Romana

Perquisizione dei carabinieri al “Giornale”: pesanti dubbi della FnsiSiddi: "Incomprensibile e spropositata"Il comunicato dell'Assostampa Lombarda Piena solidarietà ai colleghi dall'Associazione Stampa Romana

Perquisizione dei carabinieri al “Giornale”: pesanti dubbi della Fnsi
Siddi: "Incomprensibile e spropositata"
Il comunicato dell'Assostampa Lombarda
Piena solidarietà ai colleghi dall'Associazione Stampa Romana

Il Segretario Generale della Federazione Nazionale della Stampa italiana, Paolo Serventi Longhi, ha dichiarato: "La perquisizione alla redazione romana del “Giornale” suscita pesanti dubbi e interrogativi, anche perché si inserisce in una lunga serie di atti analoghi in redazioni e abitazioni di giornalisti, con sequestri di materiale e addirittura di sistemi editoriali. Non entro nel merito delle motivazioni che hanno spinto la Procura della Repubblica di Perugia a ordinare l’atto giudiziario, anche perché queste motivazioni appaiono finora poco chiare. Mi sento però di respingere, ancora una volta, iniziative che tendono a limitare la libertà di informazione di un singolo giornalista oppure, come sembra anche in questo caso, di una intera redazione. Le diverse valutazioni su un’inchiesta giornalistica oppure su una campagna di stampa, più o meno condivisibile, non possono impedire al Sindacato dei giornalisti di rivendicare il rispetto del diritto di cronaca e, quindi, il corrispondente diritto dei cittadini ad essere Nazionale della Stampa Italiana Il Presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Franco Siddi ha dichiarato: SIDDI(Fnsi):INCOMPRENSIBILE E SPROPOSITATA LA PERQUISIZIONE AL GIORNALE “I giornalisti hanno il diritto dovere di informare con lealtà la pubblica opinione sui fatti di pubblico interesse di cui siano a conoscenza”. Lo ha detto il presidente della Fnsi, Franco Siddi - intervenendo questo pomeriggio a Cagliari ad un convegno sulla libertà dell’informazione - in relazione alla perquisizione alla redazione romana del “Giornale” disposta dalla Procura della Repubblica di Perugia. “Appare incomprensibile la perquisizione a carico di un giornalista, estesa poi di fatto all’intera redazione romana del “Giornale”, con un’operazione che ha generato una parziale indisponibilità dei mezzi e della documentazione di lavoro di tutto il quotidiano. Neanche la riproposizione di un conflitto normativo tra segreto d’ufficio e obbligo professionale del giornalista a tutelare le fonti rende comprensibile la vicenda. Non è la prima volta che accade, ma il sequestro di computer, archivio e posta elettronica di un giornalista, simile a quanto successo il 15 novembre scorso al Corriere Mercantile, propone sempre più l’urgenza di riconoscere, in linea di principio e di fatto, la circostanza che impedire alla stampa di compiere il proprio lavoro è un limite al sistema delle garanzie e del controllo sociale e dei vari poteri. Si possono avere diverse opinioni sui fatti e sulla loro esposizione documentata dalla stampa, ma il diritto di cronaca – da esercitare sulla base di una rigorosa etica della responsabilità professionale - corrisponde al diritto dei cittadini ad una informazione corretta e plurale. Se poi fosse vero che, nello specifico, l’indagine fa riferimento ad atti giudiziari noti, l’azione di oggi sarebbe oltremodo spropositata”. L’Associazione Lombarda dei Giornalisti comunica: “La perquisizione della redazione de “Il Giornale” non suscita soltanto pesanti dubbi e interrogativi ma anche problemi sul ruolo che la magistratura intende svolgere nei confronti dell’informazione. La Procura della Repubblica di Perugia deve chiarire quali problemi potrebbero aver suscitato le inchieste de “Il Giornale” relativamente a denunce di diffamazione nei confronti di chi e per come, nonché di avvisi di garanzia nei confronti del direttore Belpietro e del giornalista Gianmarco Chiocci. Questi non sono atti di “regime”, ma atti di un uso distorto delle limitazioni che può avere una corretta libertà di informazione. Solidarietà, quindi, ai colleghi inquisiti e intimoriti con la richiesta di chiarimenti e spiegazioni da parte degli inquirenti.” Roma, 22 ottobre 2003 L’Associazione Stampa Romana esprime la propria piena solidarietà ai colleghi della redazione romana del “Giornale”, dove nei giorni scorsi è stata operata una perquisizione, per ordine della Procura della Repubblica di Perugina: un nuovo episodio che si aggiunge alla lunga serie di atti analoghi compiuti in redazioni e abitazioni di giornalisti, con sequestri di materiale e addirittura di sistemi editoriali. Queste iniziative, oltre a causare ai colleghi gravi danni personali e professionali, limitano di fatto la libertà dell’informazione e violano il principio di protezione delle fonti giornalistiche e il rispetto del diritto di cronaca e di critica, diritto inalienabile anche di fronte a una campagna di stampa. L’Associazione Stampa Romana rivendica il dovere dei giornalisti ad informare e il diritto dei cittadini ad essere correttamente informati, nel pluralismo delle voci e della dialettica democratica.

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