“Già stremati dai salassi del fisco e da redditi non più al passo con il carovita nel corso di quattro anni, 6 milioni di pensionati, compresi i giornalisti dell'Inpgi, si attendono che la Corte costituzionale cancelli, nella seduta del 10 prossimo, l'ingiusta quanto illegittima abolizione dell'indicizzazione al costo della vita come assicurata a tutti gli altri cittadini.
Da diversi anni, il blocco degli scatti colpisce duramente le pensioni
medio-basse ed è costato in media ben 40 euro al mese per ogni pensionato solo
nel 2012, spillando 1.135 euro in un biennio.
Da rilevare che la Consulta ha già sentenziato che non possono esserci
cittadini di serie a e cittadini di serie b; e che, se necessario, debbono
pagare tutti allo stesso modo pensionati e lavoratori”. E’ quanto affermano Stefania
Giacomini, vicepresidente dell'Unione nazionale giornalisti pensionati, e Romano Bartoloni, presidente Gruppo romano giornalisti pensionati. Roma 4
marzo 2015