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Osservatorio sui media 22 Feb 2010

Pec (Posta elettronica certificata) non decolla tra avvocati e giornalisti, notai tutti in regola. Maglia nera ai tecnici radiologi, nessuna adesione

La Posta elettronica certificata (Pec) non decolla ancora tra alcune categorie di professionisti. Stentano gli avvocati, i giornalisti, ma anche i farmacisti e molto personale paramedico. A detenere la maglia nera sono proprio i tecnici di radiologia medica che, per ora, sembrano non aver aderito all'iniziativa del ministro Renato Brunetta, divenuta obbligatoria dal 29 novembre scorso per i professionisti.

La Posta elettronica certificata (Pec) non decolla ancora tra alcune categorie di professionisti. Stentano gli avvocati, i giornalisti, ma anche i farmacisti e molto personale paramedico. A detenere la maglia nera sono proprio i tecnici di radiologia medica che, per ora, sembrano non aver aderito all'iniziativa del ministro Renato Brunetta, divenuta obbligatoria dal 29 novembre scorso per i professionisti.

Al contrario, a svettare in cima a questa ipotetica graduatoria sono i notai con addirittura il 100% di Pec attivate. È quanto si evince dall'ultima rilevazione del Dipartimento Innovazione e tecnologie del ministero per la Pubblica amministrazione effettuato con il Cup, il Comitato unitario professionale.
È pur vero che l'iniziativa è in fase di implementazione ma sono sicuramente basse, se non bassissime, le percentuali di accreditamento ad esempio degli avvocati, appena il 6%, su un totale di 220.000 principi del Foro sparsi in tutta Italia. Anche gli agrotecnici arrancano con il 7% e i giornalisti con il 10% su 108.437 iscritti in tutta Italia, di cui 22.600 professionisti.

Anche gli infermieri (12%), i chimici (21%), i farmacisti (22%) e i commercialisti (23%) si mantengono su medie basse, seguiti dai periti agrari (24%), dai geologi (25%) e dai veterinari (26%). E gli ingegneri, generalmente sensibili alla tecnologia, risultano anch'essi indietro con solo il 30% delle adesioni. I consulenti del lavoro si mostrano invece quasi al passo con il 75%, così come gli assistenti sociali (72%) e i geometri (66%). Per quanto riguarda gli oltre 420mila medici, la Fnom Ceo, la Federazione nazionale ordini medici

chirurghi e odontoiatri, non dispone per ora dei dati in quanto non è stata ancora effettuata una rilevazione nei singoli ordini provinciali.

Le ragioni di una così scarsa diffusione della Pec nell'era di Internet, al momento, sono varie. Dal Consiglio nazionale forense spiegano che l'attivazione della casella dipende soprattutto dai singoli avvocati perché i vari ordini locali, in linea di massima, hanno fornito questa possibilità ai propri iscritti sia attraverso propri domini sia con gli Internet service provider italiani che forniscono questo servizio ai vari ordini con gare ad hoc tra soggetti accreditati da DigitPa (ex Cnipa). Anche il Consiglio nazionale forense ne ha dato l'opportunità.

Diversa è la situazione che accomuna, ad esempio, i tecnici di radiologia medica a buona parte dei giornalisti. Dalla Federazione Nazionale tecnici sanitari di Radiologia medica, all'ultimo posto della classifica, arriva il messaggio della necessità di un tempo fisiologico per l'entrata a regime in quanto i singoli collegi provinciali non hanno ancora provveduto ad attivare il servizio per i 22.000 iscritti all'albo a cui appartengono i tecnici che nei laboratori medici, soprattutto di strutture pubbliche, si occupano della gestione delle macchine.

Per i giornalisti quindi il discorso è analogo: vari ordini regionali risultano ad oggi inadempienti, ovvero il giornalista si sente rispondere che non è ancora possibile accreditarsi, in particolare questo accade per tutti gli iscritti all'ordine del Lazio,ossia una platea di oltre 20 mila giornalisti pari al 22% del totale, e per i giornalisti di Campania, Calabria, Molise, Piemonte e Sicilia.

La casella di posta elettronica certificata, che sarà presto gratuita per tutti i cittadini che ne faranno richiesta e che potrà essere usata solo per il dialogo tra pubblica amministrazione e cittadini, rappresenta uno strumento di lavoro utilissimo per i professionisti. Con la firma digitale queste persone potranno attestare e inviare documentazione via e-mail in tempo reale.

Basti pensare al risparmio di raccomandate con ricevuta di ritorno presso gli sportelli della posta, una semplificazione che rientra nel disegno di dematerializzazione della burocrazia nei piani E-Gov2012 e

I-2012.

Ma per avvocati, commercialisti, farmacisti e quanti altri, l'attivazione non è proprio a costo zero, con ogni ordine che può decidere una tariffa annuale, anche se il più delle volte la cifra è simbolica, 2-3 euro all'anno.

Per ora non sono previste sanzioni per chi non si adegua ma sono in arrivo nuove disposizioni in merito: una volta a regime, chi non ne sarà dotato magari sarà escluso da certe procedure automaticamente, un po' come avviene già adesso per le domande di riconoscimento dell'invalidità che, dal primo gennaio, possono essere inviate solo per via telematica all'Inps o per le comunicazioni al fine di ottenere le agevolazioni per i piccoli interventi di recupero edilizio e per l'installazione di impianti per il risparmio energetico, che non si sono conclusi entro l'anno, all'Agenza delle Entrate. (ADNKRONOS)

 

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