CERCA
Cerca nelle notizie
Dal
Al
Cerca nel sito
Rai 15 Feb 2010

Par Condicio, Santoro scrive al Direttore generale della Rai Mauro Masi: “Pronto ad andare in onda senza politici”

Per quanto attiene alle mie decisioni Annozero potrà comunque continuare ad andare in onda con cadenza settimanale senza politici, anche in giorni diversi dalla sua normale programmazione, per il periodo indicato, con obiettività, completezza e imparzialità. Naturalmente l'Azienda potrà assumere decisioni diverse da quelle da me prospettate assumendosene tutte le responsabilità'': così si conclude la lettera di Michele Santoro al direttore generale della Rai Mauro Masi sulla questione del regolamento della par condicio.

Per quanto attiene alle mie decisioni Annozero potrà comunque continuare ad andare in onda con cadenza settimanale senza politici, anche in giorni diversi dalla sua normale programmazione, per il periodo indicato, con obiettività, completezza e imparzialità. Naturalmente l'Azienda potrà assumere decisioni diverse da quelle da me prospettate assumendosene tutte le responsabilità'': così si conclude la lettera di Michele Santoro al direttore generale della Rai Mauro Masi sulla questione del regolamento della par condicio.

Santoro - nella lettera - analizza la questione del regolamento e spiega: ''La legge istitutiva della par condicio prevede una netta distinzione tra programmi di comunicazione politica e programmi di informazione.

Riguardo ai programmi di informazione la legge indica la necessità di adottare criteri specifici per quarantacinque giorni, tenendo conto della data di convocazione dei comizi elettorali. Il Regolamento della Commissione Parlamentare di Vigilanza, recentemente approvato, diversamente da quanto previsto dalla legge, sovrappone comunicazione politica (le cosiddette tribune) e informazione (i programmi d'approfondimento) con conseguenze molto gravi''.

Secondo il conduttore, ''in primo luogo è intaccato il principio costituzionalmente rilevante della libertà d'espressione e irrimediabilmente ferita l'autonomia dei giornalisti''. ''In secondo luogo - aggiunge - risulta limitato il diritto di cronaca  e viene operata una sospensione del servizio pubblico del quale le trasmissioni come Annovero rappresentano un genere fondamentale''.

''In terzo luogo - secondo Santoro - viene esautorato il Consiglio di Amministrazione, cui viene sottratta la funzione primaria di indirizzo sulla programmazione radiotelevisiva, viene danneggiata gravemente la Rai dal punto di vista economico, si altera la concorrenza a favore di Mediaset, si colpiscono le remunerazioni delle redazioni. Ma soprattutto si conferma la tendenza, già in atto, ad ingabbiare i programmi di approfondimento dell'informazione sottoponendoli, anche fuori dai periodi elettorali, a regole improprie. Eventuali procedimenti sanzionatori sarebbero non solo contestabili sotto il profilo della legittimità, ma consentirebbero al giudice una seria verifica su norme che concretizzano un vero e proprio abuso di potere''.

Per tutte queste ragioni - dice Santoro a Masi - ''io ritengo che la Rai dovrebbe resistere disattendendo le prescrizioni del Regolamento, rese in manifesta violazione  della lettera della legge sulla par condicio (e in contrasto con le sentenze interpretative della Corte Costituzionale ), e optare per un'applicazione rigorosamente conforme alla legge; oppure scegliere di applicare il Regolamento precedentemente approvato dalla stessa Commissione. Eventuali procedimenti sanzionatori sarebbero non solo contestabili, per le ragioni sopra accennate, ma consentirebbero al giudice di chiedere alla Corte Costituzionale di pronunciarsi sia su disposizioni che violano diritti costituzionalmente garantiti, sia sull'indebito sconfinamento della Commissione  che usa il regolamento non per attuare la legge ma per modificarla, sostituendosi ai poteri legislativi dell'intero Parlamento''. (ANSA)

@fnsisocial

Articoli correlati