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Unione Europea 14 Lug 2009

Paolo Serventi Longhi (Ifj) risponde alle critiche per l'espulsione di Israele dalla Federazione Internazionale dei Giornalisti: "Un provvedimento doveroso adottato con molto rincrescimento"

L'ex Segretario generale della Fnsi, Paolo Serventi Longhi, attuale componente del Comitato esecutivo della Federazione Internazionale dei Giornalisti, ha inviato una replica ai direttori del Foglio, Giuliano Ferrara, e del Corriere della Sera, Ferruccio De Bortoli, per precisare la posizione sua e dell'Ifj in merito al provvedimento di espulsione dei giornalisti israeliani

L'ex Segretario generale della Fnsi, Paolo Serventi Longhi, attuale componente del Comitato esecutivo della Federazione Internazionale dei Giornalisti, ha inviato una replica ai direttori del Foglio, Giuliano Ferrara, e del Corriere della Sera, Ferruccio De Bortoli, per precisare la posizione sua e dell'Ifj in merito al provvedimento di espulsione dei giornalisti israeliani

"I colleghi Pierluigi Battista e Giulio Menti - scrive Paolo Serventi Longhi - hanno gratificato la Federazione Internazionale dei Giornalisti (www.ifj.org) ed il sottoscritto di un velenoso e ingiustificato attacco al quale hanno risposto la stessa Ifj e la Federazione Nazionale della Stampa Italiana, della quale come è noto sono stato in passato, per quasi dodici anni, segretario generale. Sul "Corriere della Sera", Battista, che cita un articolo de “Il Foglio”, sostiene che la Ifj ha espulso il Sindacato israeliano prendendo a pretesto “una banale questione di quote” per “dare sfogo ad una forma di antisemitismo che dovrebbe far inorridire i giornalisti italiani”. Sono membro da oltre sei anni del Comitato Esecutivo della Ifj e ne conosco regole e statuti. Nella riunione che si è svolta ad Oslo dal 5 al 7 giugno scorsi, il segretario generale Aidan White ha posto la questione del mancato versamento da oltre tre anni delle quote da parte della National Israeli Federation of Journalists. Come avviene in tutte le organizzazioni federative (sindacali e non) il mancato versamente dei contributi rappresenta un sostanziale ritiro dell’adesione e, d’altra parte, la Federazione israeliana aveva rifiutato qualunque soluzione proposta più volte, anche in ripetuti viaggi a tel Aviv, dal segretario generale White e dal presidente Jim Boumelha, Con molto rincrescimento si è dovuto quindi prendere atto del ritiro dell’adesione e, con voto unanime, è stata decisa l’espulsione, come è stato fatto negli ultimi anni in moltissimi casi analoghi di sindacati morosi dei quattro continenti. Non vi è quindi alcuna motivazione politica né tanto meno una persecuzione “antisemita” come dice Battista.La Ifj si batte per promuovere una informazione libera e pluralista in tutto il mondo e contro la repressione ovunque si manifesti. Non c’è nessuna discriminazione da parte della Ifj, dunque, anche perché in caso contrario il sottoscritto e, credo di poter dire, la stessa Fnsi non avrebbero ragioni per farne parte".

@fnsisocial

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