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Fnsi 03 Mag 2004

Ostaggi in Iraq, Berlusconi chiede il silenzio stampa alle reti radiotelevisive. Fnsi e Usigrai: "Il premier non può chiederlo, occorre rispettare l'indipendenza delle testate". Vespa: "Aderisco all'appello di Berlusconi" Vittorio Roidi (Ordine):

Ostaggi in Iraq, Berlusconi chiede il silenzio stampa alle reti radiotelevisive. Fnsi e Usigrai: "Il premier non può chiederlo, occorre rispettare l'indipendenza delle testate". Vespa: "Aderisco all'appello di Berlusconi" Vittorio Roidi (Ordine): “Il richiamo di Berlusconi solo al senso di responsabilità”

Ostaggi in Iraq, Berlusconi chiede il silenzio stampa alle reti radiotelevisive. Fnsi e Usigrai: "Il premier non può chiederlo, occorre rispettare l'indipendenza delle testate". Vespa: "Aderisco all'appello di Berlusconi"
Vittorio Roidi (Ordine): “Il richiamo di Berlusconi solo al senso di responsabilità”

''Di fronte ad una serie di uscite contraddittorie, inattendibili e pericolose per l'incolumita' degli ostaggi in Iraq, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha chiesto oggi a tutte le reti radiotelevisive il silenzio stampa sulla vicenda sia nei telegiornali sia nelle trasmissioni di approfondimento''. E' quanto si legge in un comunicato di Palazzo Chigi. (ANSA). Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ''non puo' chiedere alle 'reti radiotelevisive' il silenzio stampa sulla vicenda degli ostaggi italiani in Iraq''. Lo affermano Fnsi e Usigrai aggiungendo che ''al massimo puo' limitarsi ad invitare gli organi di informazione ad una maggiore cautela''. Per la Federazione dei giornalisti ed il sindacato della Rai, ''vanno infatti rispettate l'indipendenza di tutte le testate e l'autonomia dei Direttori responsabili, oltre che naturalmente il diritto-dovere ad informare''. ''Occorre certamente - sottolineano Fnsi e Usigrai - che l'informazione, in questa fase, sia ancora piu' corretta e responsabile, ma in modo altrettanto serio debbono comportarsi tutte le fonti che divulgano notizie 'contraddittorie, inattendibili e pericolose', a cominciare da quelle istituzionali''. (ANSA). "Porta a porta" va in onda regolarmente con la puntata dedicata all'Iraq, alla quale partecipano il ministro per i rapporti con il parlamento, Carlo Giovanardi, il segretario del Pdci Oliviero Diliberto, il presidente dei deputati di Forza Italia Elio Vito e il segretario di Ap-Udeur Clemente Mastella. ma non si parlera' degli ostaggi italiani detenuti in Iraq. "Aderiamo all'appello del presidente del consiglio ad evitare di diffondere notizie che potrebbero essere mal interpretate", ha spiegato il conduttore della trasmissione Bruno Vespa. (dire) Il segretario del Consiglio nazionale dell'Ordine, Vittorio Roidi, ha dichiarato: "Il silenzio che il Governo chiede ai giornalisti delle radio e delle televisioni, sulla vicenda degli ostaggi italiani in Iraq, può e deve essere interpretato come un richiamo al senso di responsabilità. Qualsiasi forma di censura sarebbe improponibile e inaccettabile. Già in passato, allorché era a rischio la vita di persone rapite, i giornalisti italiani si sono trovati di fronte al dilemma se rinunciare al diritto di cronaca. La risposta appartiene alle coscienze dei singoli colleghi. Professionalità e rigore possono fare in modo che, anche in situazioni così drammatiche, sia possibile soddisfare il diritto dei cittadini ad essere informati. Per un giornalista, il problema non può essere quello di dare o meno una notizia, ma solo di come darla".

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