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Vertenze 14 Mag 2015

Osservatorio Balcani Caucaso, licenziamenti bloccati fino ad aprile: giornalisti accettano il part-time e salvano il posto

Buone notizie dal Trentino Alto Adige, anche se sono solo temporanee: nessun licenziamento all’Osservatorio Balcani e Caucaso fino ad aprile 2016. “Il risultato – recita una nota del sindacato regionale - è stato reso possibile grazie all’accettazione volontaria del part time da parte dei 5 giornalisti che hanno dimostrato grande senso di responsabilità ed attaccamento al lavoro ed alla istituzione OBC ed alla dimissione volontaria di una collega”.

Buone notizie dal Trentino Alto Adige, anche se sono solo temporanee: nessun licenziamento all’Osservatorio Balcani e Caucaso fino ad aprile 2016. “Il risultato – recita una nota del sindacato regionale - è stato reso possibile grazie all’accettazione volontaria del part time da parte dei 5 giornalisti che hanno dimostrato grande senso di responsabilità ed attaccamento al lavoro ed alla istituzione OBC ed alla dimissione volontaria di una collega”.

“La trattativa si è conclusa per il momento positivamente – rileva il sindacato del Trentino Alto Adige - grazie alla grande mobilitazione sindacale e popolare che ha fatto muovere la politica, che ha preso consapevolezza che OBC è un patrimonio non solo trentino, ma anche della più grande comunità nazionale ed europea”.
“Un grazie alla politica – prosegue la nota – al presidente Rossi, all’assessora Ferrari ed al dirigente Bettotti, nonché alla Fondazione Opera Campana dei Caduti, al tesoriere Michelini e al consulente del lavoro Giovanelli, con i quali, dopo una lunga e complessa trattativa, il Sindacato Regionale Giornalisti del Trentino Alto Adige e la Fnsi sono riusciti a siglare un accordo sindacale che salva per un anno i posti di lavoro. Trattativa che ha visto in una prima parte la preziosa collaborazione della Cgil e della Uil del Trentino”.
“Ora bisogna sfruttare questo anno di tempo per affrontare con la calma necessaria nel delineare il futuro di questo organismo che ha reso famoso nel mondo il Trentino. Occorre quindi siglare un nuovo patto tra le istituzioni locali, provinciali, nazionali ed europee affinché – conclude il sindacato regionale – non venga disperso questo patrimonio di libera informazione”.

@fnsisocial

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