Oggi ad Alghero gli “Stati generali dell’informazione in Sardegna”
Gli “Stati generali dell’informazione in Sardegna” si apriranno mercoledì 9 marzo all’Hotel Carlos V di Alghero. Costituiranno un importante momento di riflessione e di analisi sull’esercizio della professione giornalistica e, più in generale, sullo stato dell’informazione nella nostra regione. Ai lavori interverranno, oltre ai giornalisti sardi impegnati negli organismi di categoria, il Presidente del Consiglio Regionale Giacomo Spissu, l’Assessore regionale all’informazione, Elisabetta Pilia, personalità della politica e sindacalisti; i lavori si concluderanno giovedì 10. La prima giornata sarà a carattere seminariale, interverranno il Presidente e il Direttore Generale della Fnsi, Franco Siddi e Giancarlo Tartaglia, parteciperanno, inoltre, l’avv. Bruno Del Vecchio (giuslavorista esperto in contrattualizzazione giornalistica), il Presidente ed il Direttore Generale dell’Inpgi, Gabriele Cescutti e Arsenio Tortora, il Presidente della Casagit Andrea Leone e il Segretario nazionale dell’Usigrai, Roberto Natale. La seconda giornata, sarà dedicata all’esame dello stato dell’informazione in Sardegna. I lavori avranno inizio alle ore 9.30 con il saluto del Sindaco di Alghero, Marco Tedde. Seguiranno le relazioni del Presidente dell’Associazione della Stampa sarda, Francesco Birocchi e del Presidente dell’Ordine dei giornalisti della Sardegna, Mauro Manunza. Sono previsti quindi gli interventi dei coordinatori delle due commissioni di studio, sul precariato e sui rapporti tra informazione politica e pubblicità. Durante la mattinata è previsto, anche, l’intervento del Presidente del Consiglio regionale, Giacomo Spissu. I lavori si concluderanno nel pomeriggio con l’intervento del Presidente della Federazione nazionale della stampa, Franco Siddi. La Federazione Nazionale della Stampa Italiana parteciperà con grande interesse agli stati generali dell’informazioni in Sardegna promossi dall’Associazione Stampa Sarda. “Il caso Sardegna” fa parte da tempo dell’iniziativa nazionale del sindacato dei giornalisti ed ha già provato riscontri nella piattaforma del rinnovo contrattuale. Si tratta, infatti, di dare una grande scossa al settore, rafforzando le azioni dei comitati di redazione molto attivi e sensibili nell’isola, per ridare centralità al lavoro giornalistico, migliorare la qualità e la condizione di libertà dell’informazione. La scelta di sottrarre, per esempio la figura del direttore alla tendenza sempre più marcata di farne un’esclusiva proiezione delle proprietà editoriali, per assegnarle collocazione e funzione di primus inter pares della redazione, rappresenta una linea di chiaro impegno per l’autonomia delle singole testate e la qualità dell’informazione. La vicenda dell’Unione Sarda, peraltro, dove in meno di sei anni si sono avvicendati 5 direttori e l’ultimo è dimissionario dopo la sfiducia della redazione, indica la necessità di chiarire in questo senso le responsabilità del direttore e di valorizzare il ruolo del Cdr, ricordando l’esigenza di salvaguardare i diritti di ogni singolo redattore. All’Unione sarda è accaduto qualcosa di significativo sia per la qualità dell’iniziativa sindacale del comitato di redazione, sia per il valore dato dal direttore al pronunciamento dell’assemblea dei giornalisti. Ma non possono esserci situazioni ambigue per l’eternità. Il senso di responsabilità del Cdr, che gode della solidarietà del sindacato di categoria a tutti i livelli, deve trovare riscontro in nuovi momenti di concertazione e di negoziato per la soluzione dei problemi concreti e per la chiarezza sulla questione specifica. Organici, condizioni di lavoro nel disagio dei precari, qualifiche, rapporti con la pubblicità – temi all’ordine del giorno degli Stati generali sardi - non sono, infine, questioni secondarie quando si vuole affermare la volontà di dare un senso sempre più profondo di qualità al contenuto professionale dei giornali, vera risorsa primaria di ogni impresa editoriale. Franco Siddi