«Le nuove minacce di morte scagliate contro Paolo Borrometi, cronista sotto scorta e presidente di Articolo 21, sono gravissime perché scagliate dai clan e dai familiari degli inquisiti e dei condannati. E perché sono sintomatiche di un territorio che non può essere fuori controllo. Chi le ha lanciate è facilmente identificabile. Chiediamo alle autorità di polizia di individuarli, sanzionarli e metterli in condizione di non nuocere». Lo affermano, in una nota, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, segretario generale e presidente della Federazione nazionale della Stampa italiana.
Sulle nuove minacce di morte contro Paolo Borrometti, anche il Sindacato Giornalisti del Trentino Alto Adige si stringe attorno al giornalista e «moltiplicherà gli sforzi per esprimergli la solidarietà. Lo faremo - dice il segretario regionale Rocco Cerone - pubblicamente e personalmente già il 2 maggio prossimo a Trento alla prima giornata nazionale per la libertà di informazione alla quale parteciperà Paolo Borrometi, bandiera del giornalismo italiano. Le rinnovate minacce a Paolo Borrometi arrivano in concomitanza con i dati allarmanti diffusi proprio oggi sulle infiltrazioni mafiose anche in questo territorio».
PER APPROFONDIRE
A questo link il racconto delle ultime minacce ricevute dal giornalista Paolo Borrometi.