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Osservatorio sui media 23 Mag 2011

Notizie da Lsdi.it: Prima twittare e poi verificare? Tempestività e affidabilità nell’epoca delle notizie in tempo reale

I social media non sono solo una risorsa da sfruttare quando non ci sono giornalisti sul terreno, ma anche uno strumento che può rafforzare notevolmente il processo di copertura informativa durante avvenimenti di grande rilievo, visto che  possono fornire un quadro più ampio del contesto e con maggiori elementi di verifica e prevenire la tendenza ad enfatizzare le ‘’voci’’ o a citare fonti non verificate

I social media non sono solo una risorsa da sfruttare quando non ci sono giornalisti sul terreno, ma anche uno strumento che può rafforzare notevolmente il processo di copertura informativa durante avvenimenti di grande rilievo, visto che  possono fornire un quadro più ampio del contesto e con maggiori elementi di verifica e prevenire la tendenza ad enfatizzare le ‘’voci’’ o a citare fonti non verificate

 – Lo rileva Nicola Bruno in una Ricerca di dottorato per il Reuters Institute for the Study of Journalism in cui ha analizzato il modo con cui tre grandi testate giornalistiche (BBC, Guardian e CNN)  hanno usato i social media in occasione del terremoto di Haiti – La corsa alla copertura dei fatti in diretta e i  nuovi format di racconto giornalistico rischiano però di mettere in crisi i principi basilari del giornalismo, verifica e attendibilità – L’ importante, secondo Bruno, è capire che  questi standard sono il solo vero ‘’valore aggiunto’’ che dei professionisti indipendenti possono garantire, in uno scenario così mobile – La nuova figura professionale del reporter-curator
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Giornalismo e pubblicità, una miscela pericolosa

Più i media digitali si affermano e più le questioni etiche perdono terreno: lo denuncia in una sua Mondaynote Frédéric Filloux, a proposito di quanto emerge dal Rapporto “The Story so Far”, della Columbia School of Journalism, una recente analisi dello stato del giornalismo digitale contemporaneo – Nelle testate che hanno maggior successo, come l’ Huffington Post, vengono investite più risorse nella valutazione dell’ audience che nella creazione dei contenuti: una ‘’ossessione per i dati’’ che, sottolinea Filloux, ‘’viene pompata dalla cultura della pubblicità che ha finito per diventare dominante in internet’’ – In questo quadro, l’ etica giornalistica viene vista come un relitto del passato, tanto che ‘’oggi, ogni prodotto può, letteralmente, comprare recensioni positive in una blogosfera che, essendo senza un soldo, può cadere facilmente nella corruzione… nel mondo della tecnologia, ‘blogger influenti’ spesso significa ’blogger influenzati’
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I ‘’misteri’’ economici del giornalismo online

Quale tipo di giornalismo digitale è in grado di sostenere il mercato Usa, e come? E’ la domanda chiave al centro del Rapporto sul giornalismo online realizzaro dalla Columbia Journalism School - Lsdi ne sta curando la traduzione integrale - Intanto presentiamo un’ ampia sintesi del primo capitolo, dedicato alle questioni economiche che dominano il nuovo ecosistema mediatico digitale
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La professione

Un manifesto per un giornalismo ”aumentato”

”C’ è ancora bisogno dei giornalisti?” – Alla domanda che fa da titolo al suo saggio sul futuro del giornalismo (e dei giornalisti), Eric Sherer, direttore delle strategie digitali e delle relazioni internazionali legate ai nuovi media a France Télévisions, risponde ‘’sì, a patto che i giornalisti sfuggano alla trappola dello status quo e si sappiano reinventare - Intrecciando con i saperi tradizionali – qualità di scrittura, capacità di ricostruzione e di ascolto, apertura di spirito, gusto e dono per l’ inchiesta, deontologia, qualità di giudizio delle informazioni, spirito critico. – le nuove pratiche : capacità di orientarsi nello ”tsunami informazionale globale” e fiuto nella scelta, valutazione, verifica, aggregazione, link fra gli avvenimenti, le idee e le persone – Il giornalista, proclama Scherer, non può essere lo spettatore di una rivoluzione in corso, in cui il più grande nemico è proprio lui stesso quando ignora il capovolgimento in corso. Non può ritrarsi da questa nuova conversazione mondiale e restare su un piedistallo che non esiste più
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Per un giornalismo interculturale

Pur di fronte a una fase di ridimensionamento dei media multiculturali, le esperienze in corso in Italia (soprattutto online) fanno sperare che si stia compiendo un primo passo verso un giornalismo aperto agli stranieri, specie se di seconda generazione, che possa fornire alla professione un nuovo punto di vista sulle notizie a tema immigrazione – Una tesi di laurea, che Lsdi pubblica, analizza il fenomeno indicando come sbocco auspicabile quello di un giornalismo interculturale, capace di parlare a un pubblico sia italiano che straniero e di aiutare a comprendere la realtà, promuovendo l’incontro e la discussione e recuperando così anche un ruolo attivo all’interno della società
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Se 5 euro vi sembran pochi…

In tre parti la trascrizione integrale (con l' intera videoregistrazione) dell' omonimo incontro sul precariato nel mondo del giornalismo svoltosi in occasione del Festival del Giornalismo di Perugia nell’ ambito del Journalism Lab curato da Lsdi -

- Prima parte/ Storie personali e professionali di precari, free lance, e giornalisti scomodi
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- Seconda Parte / Le risposte (non pervenute) delle Istituzioni giornalistiche e le nuove  reiterate richieste…
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- Terza Parte / Le risposte (non pervenute) delle Istituzioni giornalistiche e le nuove  reiterate richieste degli astanti
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Media e potere

‘Libera stampa!’, un omaggio alla Politkovskaja e alla responsabilità della memoria

 In un incontro a Vittorio Veneto Vera Politkovskaja, la figlia della giornalista russa uccisa nel 2006 a Mosca, e Leonardo Coen, inviato di Repubblica, parlano di coraggio e di testardaggine, due qualità che in Russia possono essere fatali – Vera: “Le minacce sono state parte della nostra vita da sempre. All’ inizio a riceverle era mio padre, che lavorava nel giornalismo d’opposizione. Poi si sono rivolte a mia mamma. E sono aumentate quando lei ha iniziato ad occuparsi di Cecenia’’ – Coen: ‘’La Politkovskaja ha rappresentato un tipo di giornalismo inedito in Russia, scritto in modo molto lucido, con poca enfasi e molta concretezza” – Di fronte a ogni giornalista c’ è un bivio molto chiaro: seguire i dettami e fare carriera o esprimere la propria posizione e subirne le conseguenze: la seconda linea è quella scelta dal giornale “Novaja Gazeta”
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Vera Politkovskaja, in Russia sempre peggio per la libertà di stampa

In una intervista a Lsdi la figlia della giornalista russa uccisa nel 2006, cronista come la madre,  fa il punto sulla situazione cupa del suo paese, ma segnala come anche lì internet offra grandi opportunità – ‘’Le persone iniziano a capire che si può essere seduti al computer e vedere cosa succede in Africa. Si può non guardare solo Pervyj kanal (il primo canale), che riporta un solo punto di vista, ma si può seguire una notizia in decine di varianti e provare a tirare le proprie somme’’ – Il pricolo della crescente statalizzazione dei media
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