In primo piano
Video, la nuova ed eccitante sfida del giornalismo su dispositivi mobili
Con gli smartphone eletti a dispositivo preferito, i video come mezzo di informazione acquistano importanza fondamentale. E quindi occorre focalizzarsi sul modo migliore di utilizzarli per potenziare la comunicazione sulle piattaforme mobili.
Ne parla diffusamente Mario R. García in un interessante articolo sul suo blog, spiegando che il video va imponendosi come il formato più adatto per tablet e smartphone.
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#FOIA4Italy, si rinnova la campagna per il diritto d’accesso alle informazioni pubbliche
Opacità, burocrazia, corruzione si annidano tra le piaghe inaccessibili dell’operato della Pubblica Amministrazione italiana. Ne consegue la crescente sfiducia da parte di cittadini, imprese, investitori e istituzioni internazionali. Un danno ingente e difficile da calcolare, le cui conseguenze affondano in due ambiti parimenti vitali per la ripresa del Paese: economico e socio-culturale.
La nuova campagna #FOIA4Italy rilancia la sfida al premier Renzi per sancire il diritto di tutti ad accedere alle informazioni pubbliche come antidoto alla stagnazione istituzionale, economica e socio-culturale, nonché come volano della reale trasparenza e partecipazione civica.
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Swarmize e Checkdesk, due nuovi progetti per la collaborazione e la verifica giornalistica
3,4 milioni di dollari per finanziare progetti che rispondano all’obiettivo di rafforzare Internet e con essa la libertà di espressione e l’innovazione.
Tra le 19 proposte finanziate dalla Knight News Challenge, secondo quanto spiega Journalism.co.uk, spiccano in campo giornalistico Swarmize e Checkdesk, entrambi ideati per offrire ai giornalisti nuove opportunità di utilizzare al meglio dati e contenuti generati dagli utenti.
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La professione
Ampliare il dibattito su ‘sconfitte e futuro’ del giornalismo (online) in Italia
Prosegue su vari spazi online il dibattito sul futuro del giornalismo, i possibili business model e vari annessi relativi al contesto italiano.
Dopo l’analisi di Marco Alfieri, direttore de Linkiesta, su sfide (e cadute) del digitale, e l’opinione di Marco Dal Pozzo sul giornalismo come guida e stimolo per le comunità (con relativi commenti), nei giorni scorsi ci sono stati ulteriori interventi: eccone una sintesi.
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Calano gli iscritti alle facoltà di giornalismo in Usa
Il numero di iscritti nelle università di giornalismo Usa è diminuito significativamente nel corso del 2011 e del 2012: lo rileva uno studio reso pubblico dall’ Università della Georgia, spiegando che – come riporta il sito spagnolo 233grados – questa è la prima volta in due decenni che si verifica un calo di iscrizioni in due anni consecutivi nelle facoltà di giornalismo
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Giornalismo: uno studio sulla formazione accademica in Spagna
Prima che gli insegnanti o i mezzi che mettono a disposizione le università, è il programma di studio l’ elemento più importante per migliorare la formazione e la carriera di un giornalista. E’ una delle principali conclusioni dello studio ‘’Il giornalista e la sua formazione’’ (qui il PDF), diffuso nei giorni scorsi in Spagna e realizzato dal Centro studi Benito Berceruela nell’ ambito del Corso di giornalismo sociale organizzato dalla Fondazione del Rey Juan Carlos University in collaborazione con Servimedia.
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Media e potere
#DigitalVenice: molti “cosa fare” e pochi “come farlo”. Ma la speranza resta accesa
“Trasformare l’ambizione in azione”.
È l’invito che il Commissario europeo per l’ Agenda Digitale, Neelie Kroes, muove all’ Italia e al Premier Renzi in occasione di Digital Venice.
E la trasformazione riguarda (riguarderebbe) praticamente tutto, dalla Pubblica Amministrazione all’ istruzione, dal turismo alla gastronomia, dall’energia all’ambiente, ma anche sicurezza, diritto d’autore, privacy, ecc.
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‘’I giornalisti ci avvertono, ma noi non ascoltiamo’’
Dei giornalisti, certo, non c’ è tanto da fidarsi, ma anche i cittadini che non prestano attenzione agli allarmi della stampa hanno la loro responsabilità. Perché è vero che non c’ è da aver troppa fiducia nei giornali, ma è anche vero che la popolazione si rifiuta di capire e di affrontare i pericoli che vengono via via denunciati.
E’ curioso che questa difesa del ruolo dei giornalisti – che pure in generale la destra critica e detesta – arrivi da un sito americano di radici conservatrici, vicino alla cultura militare.
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Spread Digitale: ci costa 3,6 miliardi l’anno
Il 7° numero del «Diario della transizione» del Censis, dedicato allo spread digitale, è impietoso.
Secondo il Diario – che ha l’obiettivo di cogliere e descrivere i principali temi in agenda in un difficile anno di passaggio attraverso una serie di note di approfondimento – il divario digitale ci costa 3,6 miliardi di Euro l’ anno, 10 milioni al giorno.
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Segnalazioni
Information warfare e hacking, le nuove frontiere dell’intelligence (e altre segnalazioni)
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