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Osservatorio sui media 28 Lug 2014

Notizie da lsdi.it Libertà di Stampa Diritto all’Informazione

In primo piano


Dig.it 2014 a Prato il 19 e il 20 settembre, si aprono le iscrizioni

L’edizione 2014 di Dig.it, che si svolgerà il 19-20 settembre, avrà come filo conduttore il tema della disintermediazione, della contaminazione e del giornalismo come bene comune.
Le novità di quest’anno sono davvero molte. La prima è il cambiamento di sede: da Firenze a Prato.
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‘’I robot? Meglio di alcuni giornalisti’’, Alan D. Mutter

I robot potrebbero fare meglio di alcuni giornalisti. Parola di Alan D. Mutter, noto e seguito analista dei media, che sul suo Reflections of a Newsosaur lo scrive senza nessuna remora: ‘’ Robots could do better than some journalists ‘’
Quando l’ Associated Press ha annunciato l’ intenzione di usare un sistema automatico per scrivere notizie sull’ andamento delle aziende – spiega Mutter -,’’alcuni giornalisti mi hanno chiesto se ero inorridito dalla prospettiva come lo erano loro. Invece io credo che i robot potrebbero fare meglio di alcuni giornalisti’’.
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Il data journalism, specchietto per le allodole o rinnovamento del giornalismo?

Il data journalism, o «giornalismo dei dati», punta a rinnovare il mestiere mettendo a disposizione del pubblico dati statistici originali, soprattutto istituzionali, attraverso la loro elaborazione e la loro analisi. Per i loro promotori, questa nuova forma di investigazione e di sfruttamento di fonti aperte, o non aperte – spiega Benjamin Lagues su Acrimed, il sito francese di analisi critica dei media e del giornalismo – promette di rendere comprensibili degli argomenti complessi e astrusi e di rivelare delle informazioni che non sarebbero potute uscire senza questo incrocio fra lavoro di racccolta e di trattamento dei dati e lavoro giornalistico.
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Google: forse non è un monopolio, ma è un’ azienda troppo lontana dal mondo reale

A dispetto della sua dominanza, Google non coincide esattamente con la definizione di monopolio; ed ancora: il crescente scollamento dalla società del gigante dei motori di ricerca potrebbe portarlo a gravi passi falsi e, nel tempo, comprometterne la posizione, indebolendola.
La grande ‘’G’’, secondo Frédérick Filloux, sta già seminando il germe della sua propria rovina, soprattutto perché è un’ azienda terribilmente disconnessa dal mondo reale
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Nuovi giornalismi

Esperimenti e innovazioni nei modelli di nuovo giornalismo

I moderni mezzi di comunicazione che lottano contro l’ incertezza sul futuro del giornalismo dovrebbero tenere d’ occhio alcuni imprenditori sociali che stanno lavorando come pionieri nella costruzione di nuovi modelli mediatici attraverso la rivisitazione dei ruoli del pubblico, del giornalista e dell’ azienda.
Ne parla su Forbes.com Laxmi Parthasarathy (@laxmisarathy), un manager della Global Media Partnerships e collaboratore di Ashoka, un network dedicato all’ innovazione sociale.
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”Emoticonews”, fare informazione con le faccine

Si può informare con le emoticon? Sì e il risultato è davvero molto piacevole.
L’ idea è venuta a Gerardo Lisanti, 23 anni, graphic designer ed illustratore, ideatore e realizzatore del progetto Emoticonews, un sito dove le notizie del giorno vengono tradotte nel linguaggio dinamico e sintetico delle emoticon.
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Sconfitte e futuro del giornalismo (digitale) in Italia: la parola agli ex-lettori

Come segnalato nei giorni scorsi, prosegue su vari spazi online il dibattito su ‘sconfitte e futuro’ del giornalismo digitale (ma non solo) italiano. Resta però cruciale ampliare la discussione e coinvolgere direttamente, non tanto o non solo gli ‘addetti ai lavori’, bensì i soggetti primi della questione: ex-lettori, cittadini, citizen-reporter, blogger, curiosi, ragazzi e cani sciolti – oltre naturalmente a chi opera in settori complementari, dal mondo dell’istruzione alla cultura ai new media e altro.
Ecco allora che LSDI si offre come ‘piattaforma neutrale’ per ospitare opinioni e suggerimenti di chiunque vorrà farsi avanti. Pronti? Via!
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La Rete

Internet. Imparare a stare senza la ‘’droga’’ degli altri

Thierry Crouzet, esperto di reti sociali e autore di numerose opere sulle nuove tecnologie (la più famosa delle quali è Le peuple des connecteurs), torna sull’ esperienza di disconnessione totale per sei mesi che aveva compiuto tre anni fa.
E spiega che, a suo parere, non è la tecnologia che dà dipendenza ma sono gli altri che diventano una ‘’droga’’, tanto da non riuscire più a stare soli con se stessi.
Crouzet riporta sul suo blog una intervista concessa a Le portail de langues franco-allemand, a cura di Chloé Stevenson, in cui spiega che cosa lo aveva spinto a quella ‘’cura estrema di disintossicazione’’ e che cosa quella esperienza gli ha insegnato.
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Facebook: 1,32 miliardi di utenti, il 62% dei ricavi vengono dal mobile

Anche se solo il 30% dei suoi 1,32 miliardi di utenti vanno su Facebook dai cellulari e tablet, dal punto di vista della pubblicità FB è ormai diventata una azienda che lavora soprattutto per il mobile visto che il 62% dei suoi ricavi pubblicitari vengono dai dispositivi mobili.
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Le interazioni con i contenuti su Facebook cresciute del 23% in quatto mesi

Newswhip presenta una infografica che mostra l’ ascesa del numero di condivisioni su Facebook nel 2014, insieme a una lunga serie di racconti, siti, categorie popolari, e consigli su vari argomenti. La riproponiamo in originale su Lsdi.
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La professione

Una summer school in giornalismo investigativo

Il cross border reporting è il futuro del giornalismo? La domanda può suonare retorica perché nel momento in cui gli editori italiani sbarcano in Albania per sviluppare programmi giornalistici rivolti al pubblico italiano e in cui sempre più studenti di giornalismo si iscrivono ai Master di giornalismo inglesi per trovare sbocco professionale dentro il mercato del lavoro europeo è chiaro che il mercato delle news nel quale lavoreremo è il mercato europeo se non internazionale.
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Il corso di preparazione per il concorso Rai: il titolare della Ime, ”tanto rumore per nulla”

Il lancio attraverso una lettera inviata a casa ai giornalisti di un corso promosso dallo Ime per la formazione alla prima prova del concorso per giornalisti professionisti in RAI aveva scatenato le polemiche.
Il titolare della Ime, Maurizio Conte, che aveva annunciato quasi subito l’annullamento del corso, racconta a LSDI la sua esperienza.
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Segnalazioni

Il “consumo” della guerra di Gaza: i media, l’ orrore, la “asimmetria” (e altre segnalazioni)
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