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Osservatorio sui media 13 Ott 2014

Notizie da lsdi.it Libertà di Stampa Diritto all’Informazione

In primo piano
   
Ordine dei giornalisti: rompere le righe?

Rompere le righe? Abbandonare un Ordine che “non è riformabile da dentro”’ e battersi per un nuovo istituto in grado di adeguarsi alle profonde trasformazioni della professione?
 È lo scenario – un orizzonte del tutto nuovo – apertosi dopo le dimissioni dal Consiglio nazionale di tre giornalisti romani dell’area progressista di “Liberiamo l’informazione”: Carlo Bonini, Pietro Suber e Anna Bandettini.
 Alle loro dimissioni e alle motivazioni che le hanno determinate è stata dedicata una parte del dibattito al Consiglio nazionale che si è tenuto in questi giorni nel salone risorgimentale dell’Hotel D’Azeglio, a Roma.
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New York Times: cosa insegnano le difficoltà

Insieme ai tagli nella redazione (100 posizioni, pari al 7,5% del corpo redazionale, costituito da oltre 1.200 giornalisti), il New York Times incontra delle forti difficoltà anche nella gestione di alcune applicazioni per la sua versione mobile.
 Si tratta di NYT Opinion, che verrà presto chiusa perché non ha raccolto abbastanza abbonamenti, e  NYT Now, il cui disegno verrà modificato e ottimizzato.
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Un giornalista Usa guadagna il 65% di un esperto in Relazioni pubbliche

Un giornalista americano nel 2013 ha guadagnato in media quasi 20.000 dollari in meno di un addetto alle Relazioni pubbliche: il salario di un reporter, mediamente, era l’ anno scorso pari al 65% di quello del Pierre, mentre dieci anni fa, nel 2004, la percentuale era del 71%.
Lo segnalava un’ analisi pubblicata dal Pew Research Center nell’ agosto scorso, che ci era sfuggita ma che vale la pena di riprendere.
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Editoria
    
Il Guardian ristruttura le redazioni per migliorare il prodotto digitale

Il Guardian sta riorganizzando parti della sua redazione per servire al meglio il suo pubblico digitale. Le strutture addette al giornalismo visivo, al data-journalism e allo sviluppo dell’ audience sono soggette in questi giorni a una profonda riforma messa in atto dal nuovo direttore esecutivo per il digitale, Aron Pilhofer, che per ispirarsi ha trascorso tutta l’ estate visitando varie altre testate.
 “Ho avuto l’ opportunità unica di trascorrere del tempo a guardare diversi modelli e a vedere che cosa stanno facendo le altre redazioni e le start-up digitali native”, ha spiegato ad Alastair Reid  su Journalism.co.uk Pilhofer, che è barcato nella sede del Guardian a settembre.
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Sarà ”Politico” a riempire un vuoto giornalistico in Europa?

La testata americana e l’ editore tedesco Springer hanno annunciato la prossima uscita di ”Politico Europe” (nome provvisorio), una testata paneuropea. Ma non è ancora chiaro quali saranno le sue caratteristiche.
Un articolo sulla Columbia Journalism Revew analizza come una testata del genere potrebbe adattarsi  al panorama giornalistico europeo.
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Portare alla conoscenza può dare una scossa ai new media

Un modo chiave di  differenziare le notizie a valore aggiunto da quelle di contenuto commerciale è di rimodulare il concetto di link.
Grazie alla semantica e alleAPI (Application Programming Interfaces), potremmo passare da collegamenti per così dire scioccamente improduttivi, a collegamenti che producono sapere.
Questo in sintesi l’ indicazione che Frédéric Filloux illstra in un ampio articolo su  Mondaynote, di cui presentiamo qui la traduzione.
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Giornalismo digitale

Parte il premio Marco Zamperini per l’innovazione nel giornalismo digitale

Digit e LSDI con la partecipazione della famiglia Zamperini, annunciano a un anno della morte di Marco la creazione del Premio Marco Zamperini per il giornalismo digitale.
 Il premio ha l’obiettivo di premiare un giornalista o un’ organizzazione che si sono distinti per la creatività, l’ innovazione e la pragmaticità nel giornalismo online.
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“I media siamo noi”, presenza e controllo nell’era dei social

La FrancoAngeli Edizioni pubblica l’ultima fatica di Vanni Codeluppi, docente di Sociologia dei processi culturali e comunicativi presso l’Università IULM di Milano e prolifico autore di svariati volumi su società, mass media e pubblicità.
 Un’utile riflessione su come agiscono i media e sui loro principali effetti a livello individuale e sociale, pur se molte di queste dinamiche sono già note – dall’inesauribile voglia di visibilità individuale al pesante (e nascosto) marketing dei dati personali.
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@fnsisocial

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