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Osservatorio sui media 27 Gen 2014

Notizie da lsdi.it Libertà di Stampa Diritto all’Informazione

In primo piano

Riforma dell’ Ordine dei giornalisti: la vittoria dei ‘’fantasmi’’

I fantasmi dei giornalisti ‘’invisibili’’, quei 50.000 pubblicisti di cui nessuno conosce bene la fisionomia, sono riusciti a vincere la partita dell’ ultimo Consiglio nazionale dell’ Ordine, facendo prevalere una proposta di riforma che si illude di togliere agli editori il potere formale di decidere chi sarà giornalista – attraverso l’ accesso universitario alla professione -, ma che, confermando la distinzione fra professionisti e pubblicisti, lascia loro campo libero su quello che è diventato il bacino principale di reclutamento della forza lavoro, il pubblicismo. Sancendo così la prevalenza della via pubblicistica alla professione. E la condanna dei pubblicisti professionali a una inesorabile condizione di precariato a vita. >>

Un sistema di distribuzione assurdo impedisce ai magazine di nicchia di raggiungere il proprio pubblico

Una bella avventura finita troppo presto: Horror Time, il mensile dedicato al cinema e alla letteratura del terrore, ha chiuso i battenti dopo soli quattro numeri. Il motivo? Non le scarse vendite né il mancato interesse da parte dei lettori, ma solo una pessima distribuzione. Regioni e città non coperte, senza che si riuscisse nemmeno a sapere il perché. ‘’Prendiamo atto che non è più possibile percorrere la via della carta e salutiamo ringraziando tutti gli splendidi lettori che ci hanno seguito con affetto per questi quattro numeri della rivista’’ >>

Crolla il valore dei media tradizionali, incapaci di trasformarsi rapidamente

Cala a picco il valore di molte testate giornalistiche tradizionali, che un tempo godevano di grande prestigio e che oggi vengono vendute invece a prezzi stracciati. Mentre cresce impetuosamente il valore delle piattaforme social.
Il declino del loro modello di business, ma anche la cattiva gestione da parte dei consigli di amministrazioni e dei sindacati, spiegano il divario che si è aperto tra il valore che oggi viene assegnato ai media tradizionali e quello delle imprese high-tech, secondo l’ ultimo Monday Note di Frédéric Filloux. >>

Internazionale, 20 anni di giornalismo di qualità

Un progetto nato quasi per caso. Quattro giovani poco più che ventenni danno vita a una delle riviste più importanti dell’editoria italiana che ha da poco festeggiato i primi venti anni di attività.
Il 6 novembre del 1993, infatti, faceva la comparsa nelle edicole il primo numero di Internazionale, un settimanale destinato a incidere profondamente sulle abitudini di lettura degli italiani. >>

Media e potere

Snowden spia russa? E perché non agente dei marziani? La miseria dei talk-show televisivi

Edward Snowden una spia russa? Lo insinuano dei parlamentari Usa e la voce si è sparsa in questi giorni raggiungendo anche la vecchia Europa.
Snowden stesso ne ha parlato – segnala Rue89 - in una delle sue rare interviste accordata al New Yorker. Il giornale ricorda come la cosa è nata: invitato alla trasmissione della NBC ‘’Meet the Press’’, il rappresentante repubblicano del Michigan, Mike Rodgers, presidente della Commissione sui servizi di informazione alla Camera, descrive Snowden come ‘’un ladro che, secondo noi, è stato aiutato da qualcuno’’.
‘’Una insinuazione senza la minima prova’’, denuncia Rue89. >>

La professione

E’ di un borsista l’ articolo più letto del New York Times nel 2013

L’ articolo più letto sulle edizioni digitali del New York Times nel corso del 2013 non è stato scritto da qualche grande nome del giornalismo americano e nemmeno da Angelina Jolie (quarto posto) o Vladimir Putin (quinto in classifica), ma da un giovane borsista, Josh Katz. Si tratta di un pezzo dal titolo ‘’How Y’ all, Youse and You Guys talk’’, un sondaggio sull’ uso della lingua negli Stati Uniti che, attraverso un questionario, consentiva di tracciare una mappa linguistica del paese. E’ stato pubblicato il 21 dicembre e in soli 10 giorni ha conquistato il primo posto nella classifica degli articoli più letti, superando come numero di lettori persino due servizi sulla vicenda degli attentati alla Maratona di Boston (secondo e terzo posto). >>

Spagna, il paese dei giornalisti felici

L’ 81% dei giornalisti spagnoli dicono di essere ‘’felici’’ del loro lavoro. Lo rileva una ricerca condotta da Adecco sulla Felicità nel lavoro.
Un risultato sorprendente, commenta 233grados, un sito spagnolo che si occupa di media e giornalismo, ‘’tenendo conto della complicata situazione che vive il settore, ampiamente documentata da un’ altra Ricerca, la quarta edizione dell’ Informe de la Profesión Periodística de la APM’’. >>

#coglioneNo Una campagna di sensibilizzazione per il rispetto dei lavori creativi

Sta girando la Rete campagna di sensibilizzazione per il rispetto dei lavori creativi #coglioneNo- Protagonisti dei tre spot sono tre diversi lavorator: un idraulico, un giardiniere e un antennista, che nel momento di essere pagati per il loro intervento vengono informati dal padrone di casa che “per il progetto non è previsto alcun budget”. La scena surreale intende mettere in risalto la tendenza di molte aziende a offrire a chi fa lavori creativi una ricompensa in termini di visibilità piuttosto che una retribuzione per il proprio contributo. Lo stesso sta avvenendo da tempo nel mondo del giornalismo ove il rapporto fra offerta e domanda di lavoro è così sbilanciato da permettere speculazioni incredibili. >>

Giornalisti: in Francia uno su quattro è freelance o in disoccupazione

Il 2014 comincia con un triste record per la professione in Francia. Oltre un quarto dei colleghi d’Oltralpe esercita ormai come freelance o riceve un sussidio di disoccupazione.
La Commission de la Carte d’Identité des Journalistes Professionnels ha reso note a inizio gennaio le cifre relative ai ‘’tesseramenti 2013’’. E i dati non sono rassicuranti. >>

Fotogiornalismo

Etica: polemiche in Svezia su una foto del terremoto di Haiti

Due foto: la prima è del fotografo svedese Paul Hansen e gli ha fatto vincere il Swedish Picture of the Year Award 2011. Rappresenta Fabienne, una ragazza haitiana di 14 anni uccisa dalla polizia che l’ aveva scoperta mentre aveva appena rubato da un negozio alcuni oggetti di arredamento dopo il terremoto che aveva squassato il paese.
Ora (lo testimonia la seconda foto) si è saputo che al momento della morte, c’ erano 14 fotogiornalisti presenti e la cosa ha scatenato in Svezia una forte polemica sull’ etica dei fotografi. >>

Segnalazioni

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